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Storie, Cuggiono

Marco, la bici e il mondo...

E' rientrato a casa qualche settimana fa dopo avere compiuto il giro del mondo in bicicletta. Il cuggionese Marco Invernizzi ci racconta la sua fantastica esperienza.

La voce rotta dall’emozione, i ricordi che si mischiano assieme e ti fanno battere forte il cuore e poi le foto, qualcuna stampata su carta, qualcun’altra là sul desktop, in qualche cartella del computer o ancora da scaricare, fino a quelle custodite nella mente (le più belle, le più particolari e speciali). Sono tante, tantissime! E in fondo diversamente non avrebbe potuto essere, perché al di là dell’impresa vera e propria (e che impresa!), questo viaggio è stato soprattutto il coronamento di un sogno. “Bentornato Marco!”, sembra ieri quando tutto è cominciato; invece eccolo qui, di nuovo a casa, un anno e 35 mila chilometri dopo. Lui e la sua bici, la sua inseparabile compagna per 12 lunghi mesi da una parte all’altra del mondo. “Beh… che dire – racconta il cuggionese Marco Invernizzi – Sono tornato da alcune settimana, ma è come se il mio giro del mondo stesse continuando. Penso che sia proprio questa la cosa meravigliosa: gli amici che hai conosciuto sul percorso e che adesso vengono a trovarti. Si sta insieme, si ricordano i momenti vissuti, si ride e si scherza e ti sembra appunto di essere ancora là, in quei luoghi, in quelle realtà che hai attraversato”. Era il 19 luglio del 2015, domenica mattina, gli ultimi preparativi, i saluti ai familiari ed agli amici e poi la partenza. “E’ stata una grandissima emozione – continua – Il coronamento di un sogno e più il tempo passava più mi rendevo conto di ciò che stavo compiendo. I primi mesi, infatti, sono quasi una vacanza, dopo però capisci che quella sta diventando sempre più la tua vita. Non nego che ci sono stati attimi in cui ho pensato “Chi me lo ha fatto fare?” oppure qualche serata di malinconia, comunque il giorno seguente era già passata e c’era la voglia e il desiderio di rimettermi sui pedali per scoprire nuovi posti e incontrare nuove persone. Oggi a mente fredda ne sono convinto: tornassi indietro, rifarei il viaggio allo stesso modo dall’inizio alla fine”. Città, Paesi e Stati, dall’Europa dell’ovest alle Americhe, dall’Australia all’Asia, fino all’India ed al Sud Africa, il mondo era tutto lì. “Ogni chilometro, ogni strada, ogni località mi ha lasciato qualcosa dentro – afferma il 29enne – Un posto dove vorrei tornare è certamente la Cina, una terra con una cultura tanto diversa dalla nostra e che mi ha affascinato fin da subito. Ma ce ne sono anche altri. La bellezza di questa esperienza è stata, infatti, l’avere avuto modo di conoscere tanta gente, quindi l’affrontare giorno dopo giorno il percorso (prendevi la bici e andavi: 120, 130, 150 chilometri ogni volta), fino alla sera quando dovevi organizzarti per dormire (nella maggior parte dei casi l’ho fatto in tenda oppure affidandomi all’ospitalità di chi incontravo)”. Adesso, allora, un po’ di meritato riposo e poi… “Vediamo – conclude Invernizzi – Una cosa è sicura: ripartirò per una nuova destinazione. Di possibili mete ne ho in testa diverse, le valuterò e deciderò. Magari ancora in bici oppure in altro modo; mi piacerebbe ad esempio la barca a vela, chissà…”.

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