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Sport, Turbigo

Raffaele Marcoli... sempre con noi

Cinquant'anni fa se ne andava uno dei corridori più promettenti del palcoscenico italiano e internazionale. Una mattina di ricordi e emozioni per il campione di Turbigo.

Campioni e promesse di ieri, di oggi e di domani. Campioni e promesse… insieme, gli uni affianco agli altri per il campionissimo. La stella, l’atleta con la ‘A’ maiuscola, quello che quando lo vedevi salire in bici, subito si capiva che di strada ne avrebbe fatta tanta, ma che purtroppo un terribile incidente stradale si è portato via nel fiore degli anni e della carriera. Cinquant’anni sono passati. Cinquant’anni senza di lui; anzi no! Perché, alla fine, Raffaele Marcoli è come se non se ne fosse mai andato. Sempre lì, con la stessa grinta e lo stesso carisma, con le immagini (tante, tantissime) e con le gioie che ogni volta sapeva regalarti quando la gara cominciava. Sempre lì, nella ‘sua’ Turbigo, dove era nato e cresciuto e dove l’altro giorno più che mai sono tornate a far capolino le emozioni e la commozione. Forza, tutti di nuovo in sella insomma (ma in maniera simbolica), come allora, come in quei tempi, per la corsa forse più importante: quella della commemorazione e delle celebrazioni per un corridore che è stato, è e sarà per sempre un punto di riferimento. “Raffaele era uno dei ciclisti più promettenti del palcoscenico italiano e internazionale – spiega la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960, Antonio (Toni) Bailetti, turbighese anche lui e uno dei promotori dell’iniziativa assieme al Velo Club Raffaele Marcoli appunto e in collaborazione con la Pro Loco, il Centro Ricreativo De Cristoforis – Gray e il Comune – Così sabato scorso, nell’anno del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, abbiamo voluto ricordarlo con una mattinata assieme tra coloro che avevano corso con lui o che l’avevano conosciuto, tra autorità, società ciclistiche, atleti di ieri e di oggi e ovviamente con i familiari e gli amici”. Lo sport che ancora una volta unisce; lo sport che è condivisione e coinvolgimento; lo sport fatto di passione e persone. Era il 29 agosto del 1966, infatti, quando il giovanissimo Marcoli (che all’epoca aveva solo 26 anni) se ne andava per sempre a causa di un incidente stradale lungo la strada statale 33 del Sempione a Feriolo. Nel fiore della vita e della carriera, se c’era uno sul quale valeva davvero la pena puntare (sicuri che ce l’avrebbe fatta), beh… quello era lui: velocista di grande spessore, una serie di importanti e straordinarie vittorie già all’attivo (quattro tappe al Giro d’Italia, una alla Tirreno – Adriatico e la Coppa Bernocchi) e diverse le squadre che l’hanno visto protagonista (la Legnano, la Maino e la Sanson, ad esempio). L’atleta e il campione con la ‘A’ e la ‘C’ maiuscola. L’atleta e il campione che è rimasto e rimarrà sempre nel cuore di tutti. (Foto Eliuz Photography)

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