Inveruno
Ci sono cose che facciamo ogni anno da quando siamo bambini e che non vorremmo perdere mai. Da 402 anni, migliaia sono le persone che fanno un lungo percorso nella tradizione e nella storia, per riscoprire i sapori locali, la meraviglia dell’arte e il divertimento in tre giorni di festa che vanno a rinnovare la devozione e l’ affetto delle persone verso il paese e le vecchie memorie, il tutto nell’ antica Fiera di San Martino. Fin dalla tenera età, eravamo lì a guardare stupiti, oltre la calda sciarpa di lana, quegli animali che erano troppo grandi per noi e quelle giostre che suonavano l’allegra canzone di chi aveva preso il codino e vinto un giro in omaggio. E il profumo di frittelle, le bancarelle colorate e ricche di prodotti gastronomici, le sfilate, gli spettacoli, l’esposizione di strumenti agricoli era ciò che più rendeva felice la famiglia, il ragazzo, l’ anziano poiché il mese di novembre era davvero atteso da tutti. Col trascorrere del tempo, l’euforia dei festeggiamenti non si è spenta, l’allegria nel partecipare alla fiera è contagiosa e i profumi portano per lo più al passato. “ Anche quest’ anno la fiera ci è piaciuta. Le bancarelle di prodotti agroalimentari, i conigli, i maialini, ma specialmente lo spettacolo equestre di Giona, che è sempre interessante e di grande qualità”. Questa, opinione di un gruppo di signore, sembra un parere condiviso da molti, tanto che è confermato anche dai numeri: splendidi cavalli bianchi si sono esibiti nella manifestazione Giona Show, destreggiandosi con abilità e attirando migliaia di persone. Ottantamila visitatori in tre giorni di fiera, presenza di cinque aziende agricole della Lombardia e del Piemonte, sfilata di cento diversi trattori con relativi attrezzi agricoli. I numeri parlano chiaro: la fiera di San Martino rappresenta un immortale punto di riferimento delle tradizioni, alle quali tutti noi siamo ancora legatissimi e custodisce una piccola parte della nostra infanzia e dei nostri teneri ricordi.