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Politica, Turbigo

Una rosa di nomi per il candidato

Si continua a lavorare in vista delle prossime elezioni comunali. Uniti per una Turbigo da Vivere sta ragionando su cinque - sei possibili nomi per il candidato sindaco.

Una rosa di cinque o sei nomi (solo per citarne alcuni, ad esempio: Antonella Bonetti, Giuliano Cipelletti, Claudio Spreafico, Francesco Gritta, ecc…) e proprio da qui, alla fine, dovrebbe uscire il prossimo candidato sindaco della lista civica Uniti per una Turbigo da Vivere. Ma su chi possa davvero essere, bocche ancora cucite (non perché il gruppo non lo voglia dire, bensì perché in questo momento stanno proseguendo i confronti e i ragionamenti tra tutti). “Ci siamo dati indicativamente come tempistiche la fine di febbraio e gli inizi di marzo – spiega Marco Cagelli, l’attuale capogruppo di UTDV, sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale – La nostra posizione, comunque, è da sempre chiara e precisa: stiamo lavorando per creare una squadra che sia un mix di esperienza, di nuove persone che hanno deciso di scendere in campo per costruire assieme il presente e il futuro di Turbigo e di giovani che in questi anni si sono distinti per iniziative varie di promozione, valorizzazione, tutela e salvaguardia del nostro territorio”. La parola d’ordine, più e più volte ribadita nel tempo, è e sarà “Prima Turbigo e i turbighesi”. “Il nostro candidato, poi, dovrà avere determinate qualità e caratteristiche – continua Cagelli – Siamo più che mai convinti che chi andrà a guidare il paese dovrà innanzitutto conoscere bene il territorio, sapere quali sono le reali esigenze della popolazione, quali le problematiche da porre al centro delle attenzioni e che garantisca una presenza costante e quotidiana fuori e dentro il palazzo Municipale, sapendo rapportarsi con la gente, con la macchina amministrativa vera e propria, con gli uffici e infine con le istituzioni locali e sovracomunali. Lo stesso deve valere per la possibile squadra di governo: un gruppo dove sia fondamentale la meritocrazia e dove tutti siano capaci realmente di ascoltare e ascoltarsi”.

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