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Turbigo

Controlli nella maglieria cinese

Gli agenti della Polizia locale hanno svolto un sopralluogo in un capannone e nella vicina abitazione. Irregolarità edilizie e urbanistiche. Identificate, inoltre, 16 persone.

Il bilancio, alla fine, è di 16 persone identificate, di cui 6 invitate a presentarsi in Questura per ulteriori accertamenti in quanto trovate col visto scaduto. All’apparenza una semplice attività di maglieria, ma dentro quel capannone e anche nell’abitazione vicina si celavano contemporaneamente veri e propri locali adibiti a dormitorio e luogo di ricovero per il giorno e la notte. Macchine da cucire, scatoloni (alcuni già imballati, alcuni ancora da chiudere), articoli e materiale vario dunque da una parte; letti, piccoli fornelli e generi alimentari invece dall’altra, sistemati praticamente in ogni angolo possibile e senza i fondamentali accorgimenti in materia di normative igienico sanitarie e per la sicurezza. Semplicemente ad un primo sguardo, insomma, quelle strutture, là in una traversa di via Milano, sarebbero passate quasi inosservate, non però agli occhi attenti della Polizia locale di Turbigo che subito allora si è attivata con una serie di verifiche più approfondite. “Era da qualche tempo che tenevamo sotto controllo la situazione – spiega il comandante Fabrizio Rudoni – Poi, una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, stamattina siamo intervenuti”. Un blitz in piena regola con i vigili che hanno svolto un accurato sopralluogo sia nel magazzino, sia nella casa. E il risultato, come detto, è stato di 16 persone (uomini e donne; anche alcuni bimbi piccoli) scoperte all’interno, tra lo stesso capannone e le unità immobiliari accanto. “In questo momento sono in corso ulteriori accertamenti – continuano dal comando dei ghisa turbighesi – Innanzitutto stiamo rintracciando il titolare dell’azienda per avere così un quadro preciso e dettagliato dei fatti (sono state individuate, infatti, 12 postazioni di lavoro; vogliamo capire se ci sono e dove sono le autorizzazioni specifiche) e in parallelo gli affittuari delle unità abitative (che da un primo riscontro sarebbero due) e il proprietario dell’immobile. Quindi, abbiamo identificato uno ad uno i singoli soggetti trovati (tutti erano provvisti del permesso di soggiorno, ad eccezione di 6 che avevano il visto scaduto da poco e che pertanto sono stati invitati a presentarsi negli uffici della Questura)”. Mentre, dal punto di vista delle eventuali azioni che ora verranno portate avanti dalla Polizia locale. “Allo stato attuale si tratta principalmente di violazioni di carattere edilizio ed urbanistico – conclude il comandante Rudoni – L’attività, intanto, sarà chiusa e saranno messi in campo altri rilievi. Inoltre, abbiamo potuto appurare come nel capannone e nelle case fossero ospitati diversi cittadini di nazionalità cinese senza però che prima ci fosse stata la regolare comunicazione e dichiarazione appunto di ospitalità agli appositi uffici ed enti competenti”.

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