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Castano Primo

"O migliorie, o il quartiere muore"

Raddoppio ferroviario. Commercianti ed esercenti della zona nord con una petizione per proporre miglioramenti alla viabilità attuale. Tre le soluzioni concrete 'nero su bianco'.

I mittenti, ancora una volta loro: i commercianti e gli esercenti del quartiere nord e della zona di via Lonate e della stazione ferroviaria. I destinatari, neanche a dirlo, diversi enti: le Ferrovienord e Trenord, il Comune, la Provincia di Milano e la Regione. In mezzo, poi, quella petizione con una serie di proposte e soluzioni, disgiunte e non aggravanti, che darebbero certamente beneficio a tutta l’area. Se è vero che indietro ormai non si torna, è altrettanto vero però che non si può, anzi non ci si deve e soprattutto non vogliono fermarsi qui. “Continueremo a far sentire la nostra voce – dicono appunto i commercianti che si trovano al di là del canale Villoresi a Castano (al centro dell’attenzione, ovviamente, i lavori del raddoppio ferroviario) – La situazione di difficoltà e disagio che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti, servono allora azioni concrete e mirate. Già nel 2006, infatti, sempre con una petizione avevamo previsto che gli interventi di potenziamento della ferrovia avrebbero portato alla morte commerciale di questa zona e oggi ecco appunto che tutto ciò si sta materializzando sempre più col passare del tempo – dicono – Non calcolare e non rendersi conto del fastidio procurato a cinquemila abitanti della città, che per spostarsi in poche centinaia di metri in linea d’aria per recarsi nei negozi a fare la spesa o per altre necessità quotidiane, devono compiere un giro in auto di quasi 3 chilometri o spingere la bicicletta a piedi lungo salite e discese, ci sembra sinceramente sinonimo di mancata oculatezza. Gli amministratori incaricati hanno portato avanti progetti che chiunque avesse avuto un minimo di buon senso avrebbe accantonato o comunque rivisto in maniera differente. A Castano invece no! Gli enti responsabili delle scelte e dell’avanzamento dei lavori, poi, non vengano a giustificarsi asserendo che le soluzioni dovevano essere proposte anzitempo, perché da parte nostra è stato puntualmente fatto (proprio nel 2006; e nuovamente ora)”. Nello specifico, tre le idee messe “nero su bianco”: la realizzazione di una pista ciclabile in via Cottolengo senza marciapiede e con riduzione al minimo di quello opposto, trasformando la carreggiata a doppio senso di marcia; quindi la creazione di una rotonda all’uscita del sottopasso di via Forlanini che permetta di recarsi dalle scuole e dalla palestra al quartiere nord evitando il transito sulla Gallaratese. E infine un’altra rotatoria tra il sottopassaggio di via Oleggio ed il ponte sul Villoresi, conferendo alla via Monte Amiata l’imbocco in ogni direzione.

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