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Attualità

Le prime 'oasi delle api'

Aprono le prime 'oasi delle api' lungo i campi di pomodoro. 40 mila metri di fiori per il relax degli insetti. Una nuova tendenza per favorire l'impollinazione delle piante.

Estate in arrivo, aprono le prime “oasi delle api” lungo i campi di pomodoro. La nuova tendenza – spiega la Coldiretti Lombardia – nasce da un esperimento avviato dagli agricoltori del Consorzio Casalasco per favorire l’arrivo degli insetti sui terreni e l’impollinazione delle piante. I test stanno interessando circa 40 mila metri quadrati di fasce tampone fra Cremona e Mantova dove sono state messe a dimora erba medica e diverse varietà di leguminose. Le essenze utilizzate sono: Lupinella appenninica, Trifoglium repens, Trifoglium pratense, Sulla (Hedysarum coronarium), Ginestrino (Lotus cornicatus) e Erba medica (Medicago sativa). “In questo periodo - spiega Gianpaolo Rancati, 49 anni, di San Daniele Po (Cremona) – sono sbocciati i fiori viola dell’erba medica, poi arriveranno anche gli altri, gialli e arancioni. Noi abbiamo cominciato l’anno scorso e devo dire che mi ha risparmiato un sacco di grane: ho le impollinatrici vicine ai pomodori, riutilizzo in maniera ecologica quelle fasce che non coltivo ed evito anche la dispersione di acqua sulla strada quando irrigo a pioggia. E poi quando è tutto fiorito è come avere un giardino sotto gli occhi”. Il progetto è in corso in diverse aree sugli oltre 7 mila ettari a pomodoro coltivati in Lombardia, di cui i due terzi fra Cremona e Mantova, nei terreni gestiti dai 300 soci del Consorzio Casalasco del Pomodoro, cooperativa di livello nazionale nel settore dell’oro rosso, presente anche negli Stati Uniti, in Russia e in Nord Europa con la salsa Pomì. “Noi non siamo una multinazionale che prende qualche migliaio di ettari, pianta pomodori e magari dopo qualche anno decide di cambiare e se ne va senza curarsi di quello che lascia – spiega Paolo Voltini, agricoltore, Presidente di Coldiretti Cremona – noi qui ci viviamo e ci teniamo che l’ambiente sia sano e bello, oltre che produttivo. Per questo abbiamo avviato la sperimentazione: curiamo il paesaggio, l’ecosistema e anche il nostro lavoro. Nutriamo il pianeta con l’energia per la vita. In fondo non è anche il messaggio di Expo?”. Per questo il Consorzio Casalasco è presente all’interno dell’esposizione con uno spazio nel Padiglione di Coldiretti. “In quel contesto – spiega Voltini – cerchiamo di raccontare chi siamo, ma anche come lavoriamo e cosa produciamo sul territorio: abbiamo portato delle piantine vere di pomodoro e terra dei nostri campi ma anche la nostra salsa Pomì, per spiegare che noi ci siamo dal campo alla tavola in un filiera che per noi è professionale, produttiva ma anche personale. Dietro quei pomodori ci sono gli agricoltori e le loro famiglie”. I “sentieri del polline” del Consorzio Casalasco – spiega la Coldiretti Lombardia – sono l’ennesimo segnale di un’agricoltura sempre più green, il tutto in un contesto regionale dove il 30 per cento delle aziende ha adottato specifiche innovazioni sul fronte del risparmio energetico, delle vendite a km zero e degli eco prodotti. “L’agricoltura italiana – conclude Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è fra le più verdi a livello europeo con il maggior numero di imprese biologiche ma anche con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, appena lo 0,2 per cento: una quota inferiore di quasi dieci volte rispetto alla media europea, pari all’1,9 per cento e di oltre 30 volte rispetto ai prodotti extracomunitari, che arrivano al 6,3 per cento”.

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