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Attualità, Storie, Inveruno

70 anni di pace...

Libertà... quella condizione per cui un individuo può esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. Per tanti di noi, la libertà e la pace sono valori quotidiani, ritenuti semplicemente ovvi, ma se pensiamo ai nostri nonni e ai nostri padri che hanno combattuto, sono morti o hanno perso figli per averla, la storia cambia. E la storia, la nostra, dell’Italia tutta, è cambiata davvero il 25 aprile di 70 anni fa. E’ cambiata perchè dopo il ‘ventennio’ fascista molti ragazzi e adulti combatterono per riportare l’Italia fuori dal tunnel. Ora, a 70 anni da quel 25 aprile di Liberazione, vi è ancora la fortuna di avere molti testimoni diretti di quella grande esperienza. E sono storie, ricordi, cimeli che non andrebbero persi. Per questo la sezione A.N.P.I Martino Barni di Inveruno li ha raccolti in una grande mostra, che proseguirà fino al 29 aprile presso la Sala Virga di Inveruno, per raccontarli ai ragazzi delle scuole così come a chiunque voglia visitarla. Immagini, foto, lettere, documenti, opere d’arte di Giancarlo Colli,... un percorso che partendo proprio dal ventennio arriva alla Liberazione. Vi sono documenti e storie di un po’ tutti i nostri paesi: le battaglie di Robecco e della Padregnana; la vita troppo breve del 17enne Martino Barni di Inveruno, partito per la resistenza e ucciso in Val d’Ossola per poi ‘riposare’ nei pressi di Meina. Ma vi sono anche le struggenti lettere del Castellettese Carlo Milani o la storia di Biagio Belloni, di origini inverunese e comandante della brigata Alfredo Gasparotto. “Privati, ma anche collezionisti hanno voluto prestarci il materiale storico allestito - ci spiegano i responsabili dell’ANPI - è davvero un percorso nella storia, una storia che sembra così lontana e che invece risale solo a 70 anni fa. E che per questo andrebbe ricordata come monito e ricordo a tutti i giovani. La nostra sezione in questi primi anni di attività si sta proprio adoperando in tale direzione, mantenere alta l’attenzione e cercare di non far dimenticare alla gente da dove veniamo. Un aiuto importante, anche per la capacità di racconto, va riconosciuto al professor Giancarlo Restelli, relatore di molte nostre iniziative”. L’ultimo appuntamento, con ‘Propaganda e scuola durante il fascimo’ sarà la sera del prossimo mercoledì 29 aprile, giorno di chiusura della mostra. Chi volesse ancora visitarla, per sfogliare vecchie cartoline ingiallite dal tempo o rivedere foto dei nostri paesi addobbati in surreali sfilate fasciste, può recarsi presso la biblioteca inverunese nel weekend dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30; il mercoledì dalle 9.30 alle 12.30.

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