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Turbigo

Stava annegando: si tuffa e la salva

Ancora un salvataggio in acqua, stavolta nel Canale Industriale. Ieri sera: una donna stava annegando, Vittorio Zinetti, 28 anni si è buttato e l'ha riportata a riva.

Pochi istanti. Pochi attimi, ma fondamentali. Non c’è tempo per pensare: ti tuffi e cerchi di nuotare più veloce che puoi perché ogni secondo è prezioso. Ancora un salvataggio, ancora una persona che stava annegando e ancora un giovane che si è buttato in acqua ed è riuscito a riportarla sulla terra ferma. E di nuovo a Turbigo. Neanche una settimana dopo il ragazzino salvato nel Naviglio, ieri sera, infatti, in via Fermi, stavolta nel Canale industriale, è stata una donna ad essere soccorsa. “Non sono un eroe – dice Vittorio Zinetti, il 28enne turbighese che si è gettato per aiutarla – Mi sono comportato solo come dovrebbe fare qualsiasi persona che vede qualcuno in difficoltà o in pericolo”. Le 20 circa di giovedì, Vittorio sta tornando a casa in bicicletta quando sente delle grida di aiuto provenire appunto dal corso d’acqua. “Ho bloccato immediatamente la bici – racconta – E nel frattempo ho fermato un camioncino che stava sopraggiungendo alle mie spalle, chiedendogli di chiamare i soccorsi. Quindi, mi sono sporto per capire cosa stesse succedendo ed ho notato quella signora che si agitava. All’inizio ho provato a distendere la mano, per raggiungerla, ma niente, purtroppo era tutto inutile. Così, mi sono tuffato e sono riuscito ad avvicinarmi portandola verso la sponda. E qui, grazie all’aiuto ed alla collaborazione di alcuni passanti che intanto si erano fermati, ce l’abbiamo fatta a salvarla”. Nel frattempo, sul posto, ecco i mezzi di soccorso: un’ambulanza e i carabinieri. Soccorsa lungo la via Fermi, la donna è stata poi trasferita in ospedale a Legnano per essere affidata alla cure dei medici in quel momento di turno e per essere sottoposta a tutti gli accertamenti e i controlli necessari; mentre i militari dell’Arma si sono attivati per raccogliere le varie testimonianze e avere dunque un quadro preciso e dettagliato di cosa fosse accaduto pochi minuti prima. “Oggi non smetto di pensare a quei momenti – conclude Vittorio Zinetti – Una frazione di secondo, devi fare qualcosa e in fretta, non c’è tempo di ragionare. Ma, se mi trovassi nuovamente in una simile situazione, lo rifarei altre cento, mille volte”.

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