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Salute, Busto Arsizio

Cento anni per l'Ospedale

Una storia ormai secolare, nata dalla generosità dei cittadini bustocchi che, sul finire del 1800, 'stanchi' di portare i propri cari a curarsi al Policlinico di Milano, hanno deciso di fondare e far crescere un Ospedale nel proprio paese. Una struttura medica che è cresciuta, passo a passo, come è cresciuta Busto Arsizio, la 'Manchester d'Italia', facendone un'eccellenza riconosciuta dal tutti.
"La presenza del cardinale Scola onora questa struttura, che rappresenta un'eccellenza per la Lombardia. Oggi celebriamo i primi cento anni di vita di questo ospedale e il compito delle Istituzioni, il nostro compito, è di garantire almeno i prossimi cento anni di vita di questa struttura". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni nel corso della sua visita all'ospedale di Circolo di Busto Arsizio (Varese), in occasione del 100° anniversario della sua fondazione alla presenza dell'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del Vicepresidente Mario Mantovani, del decano Mons. Severino Pagani e del Sindaco Gigi Farioli.
"Nonostante i tagli subiti dal Governo, con cui abbiamo un confronto aperto, e le difficoltà - ha continuato Maroni - vogliamo continuare a garantire le risorse necessarie per mantenere un'eccellenza come la nostra sanità e la riforma che stiamo discutendo e approvando va nella direzione di rendere ancora più efficiente il nostro sistema sanitario anche con meno risorse a disposizione, vogliamo spendere meno, spendendo meglio, e garantire lo stesso livello di servizi e di prestazioni".
"La sanità lombarda - ha proseguito il presidente - è un'eccellenza e si basa su tre pilastri: la parte pubblica, quella privata e il no profit, cioè il volontariato,
in particolare quello di matrice cattolica, che rappresenta una componente fondamentale nel sistema socio-sanitario lombardo, ed è un'altra eccellenza della Lombardia. E noi vogliamo sostenere e valorizzare questa componente di volontariato, per questo nella nostra riforma sanitaria ci sarà un capitolo apposito per il no profit, perché aiutare gli altri senza chiedere nulla è una nostra componente, fa parte del nostro dna".
Sul finire dell'incontro alcuni dipendenti hanno avuto modo di scambiare domande etiche, morali e di fede all'Arcivescovo Scola che ha così condiviso un momento di grande fraternità e spiritualità per una struttura che tanto bene ha fatto in questi 100 anni e tanto potrà ancora fare.

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