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Storie, Busto Arsizio

Il curioso 'mondo Riverso'

Vignettista, fumettista, illustratore: intervista con il bustocco Tiziano Riverso. Parlando di satira, curiosità e dei vari progetti ai quali sta lavorando il famoso artista.

Tiziano Riverso, bustocco, è vignettista, fumettista, illustratore. Collabori con testate nazionali e locali, siti e blog. Che cos’è la satira? Come dico sempre ed ormai è diventato persino un aforisma, “La satira è il termometro della democrazia”. Attraverso la satira riesci ad esprimerti appieno o devi porti dei limiti posti dal ‘buoncostume’? Generalmente non mi pongo limiti, se non quelli del buongusto e dell’offesa personale, ma i limiti sono molto ampi. “La satira la libertà non la chiede, ma se la prende” è quanto ha affermato Vauro. Secondo te come siamo messi a libertà d’informazione? Mi trovo d’accordo con il collega Vauro, la satira è necessaria. E’ la livella che traduce le debolezze del potere e va esercitata, nonostante gli spazi risicati, a parte il web. Hai realizzato le illustrazioni dei libri di Flavio Oreglio, di Leonardo Manera e Franco Rossi. Sempre con Flavio Oreglio, Ale & Franz, Leonardo Manera e Rocco Barbaro, partecipi agli spettacoli in qualità di disegnatore live, con il supporto di una lavagna luminosa. Satira, ironia e comicità vengono ‘shakerati’ insieme. Sei soddisfatto del risultato e della risposta della gente? Dalle origini del cabaret è sempre stato così, la satira si è sempre mischiata alla comicità recitata, oggi quello che facciamo con Flavio Oreglio, Alberto Patrucco e Lorenzo Arco (grande musicista), non è che una rivisitazione, una rivalutazione di ciò che è già stato. Hai prodotto 10 illustrazioni dedicate alle canzoni di Fabrizio De Andrè, ‘I fiori di Faber’, presentato con successo al Premio Tenco e in esposizione per il Festival di Sanremo 2010. Nel 2012, sempre al festival di Sanremo, hai esposto una mostra su, e con, Gianni Morandi. In questi casi la musica non è solo una magia di sottofondo, ma anche co-protagonista insieme alla tua arte. Il risultato è quello di un artista poliedrico ad ampio raggio. Come ti definisci? Musica ed immagini viaggiano a fianco a me da tempo, prima con Alberto Fortis, poi con altri cantanti e musicisti. La musica ispira, la musica stessa è immagine. Io cerco di non definirmi, ma molti dicono di me ‘artista eclettico’, io direi ‘curioso’. Importantissima la tua ultima creazione ‘Festa d’Aprile – storie partigiane scritte e disegnate’. Cosa ci puoi anticipare? ‘Festa d’Aprile’ è un omaggio collettivo tra autori di fumetto e non ai 70 anni della Liberazione dal nazifascismo. Un viaggio per immagini, sensazioni e sentimenti che raccontano la lotta partigiana, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Stiamo già girando per le presentazioni. Se mi permetti voglio anche ricordare che a partire dal 17 aprile saremo al Caffè Teatro di Verghera di Samarate (locale storico del cabaret italiano) con un progetto satirico che si chiama ‘Match di improvvisazione satirica’, con sei disegnatori e un presentatore che si sfidano a colpi di vignette (Mario Airaghi, Giovanni Beduschi, Carlo Crudele, Fulvio Fontana, Marco Fusi ed io; conduce Cesare Gallarini).

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