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Castano Primo

"Differenziamo tutti"

L'associazione culturale Madni: dopo il ritiro delle apposite mastelle per il conferimento dei rifiuti, ecco anche le istruzioni per l'uso tradotte dall'italiano in pakistano.

Differenziamo tutti. Quando l’integrazione può passare da piccoli e semplici gesti della quotidianità. E allora non hanno perso tempo all’associazione culturale Madni di Castano Primo. Anzi: dopo aver ritirato le mastelle (gli appositi contenitori rigidi muniti di codice a barre identificativo dell’utenza e di microchip per il calcolo della quantità numerica dei conferimenti e oggi utilizzati appunto per la raccolta differenziata), ecco contemporaneamente per i loro connazionali anche la traduzione dall’italiano in lingua pakistana di quell’opuscolo che era stato distribuito tra la popolazione con informazioni e modalità del servizio. “Così i nostri compatrioti che vivono qui sapranno come funzionerà d’ora in avanti il servizio – spiega Dildar Rafiq Hafiz Muhammad, segretario del gruppo – Dispiace che da diverse settimane qualcuno continui a sostenere che quando è stato il momento di andare a prendere i nuovi dispositivi nominativi di raccolta “porta a porta” nessuno di noi si è presentato. Questo non è assolutamente vero, l’abbiamo invece fatto regolarmente come qualsiasi altra persona”. In più, poi, come detto gli stessi membri dell’associazione (quelli che da più tempo ormai sono in Italia e che pertanto conoscono meglio la nostra lingua) hanno allo stesso tempo preparato un foglio tradotto in pakistano che riprende il testo in italiano presente sui volantini dati alla cittadinanza, dove sono spiegati i giorni della raccolta, le modalità con cui deve essere fatta e in quali uffici si possono trovare le mastelle ed i vari sacchetti per conferire i diversi generi di rifiuti. “Ne abbiamo preparati all’incirca 200 che sono stati distribuiti tra i nostri connazionali e le loro famiglie che risiedono nel comune di Castano – continua il segretario – Ci sono delle regole precise da seguire e rispettare e vogliamo dunque che la nostra comunità che adesso vive qui le segua in maniera attenta e specifica. L’integrazione è anche questo, semplici gesti della vita quotidiana, ma fondamentali per una convivenza civile”.

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