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Scuola, Castano Primo

"L'attenzione resta alta"

Dopo il presidio del 2 marzo, gli studenti del Torno sempre in prima linea per far sentire la loro voce. Dai tagli alla scuola pubblica all'edilizia scolastica: "Chiediamo risposte".

Risposte ad oggi ancora zero, ma non ci si ferma qui. “Andiamo avanti” – dicono in coro gli studenti dell’istituto superiore Torno di Castano Primo. Fino a quando finalmente non arriveranno forse quelle spiegazioni e soprattutto quei fatti che chiedono ormai da tempo. L’attenzione, insomma, era e continua ad essere alta e allora, dopo il presidio di settimana scorsa nel parcheggio esterno davanti a scuola, adesso sono pronti (se ce ne sarà la necessità) a scendere nuovamente in campo per far sentire la loro voce e gridare ancora una volta tutta la loro amarezza e delusione. “Ci siamo dati qualche giorno di tempo per capire e vedere se le istituzioni a livello provinciale e nazionale e i vari enti competenti ci avrebbero dato le risposte che da mesi stiamo richiedendo”. Due principalmente i temi “caldi”: da una parte i tagli sempre più consistenti nei confronti della scuola pubblica, dall’altra le problematiche che lo stesso istituto castanese sta vivendo in materia di edilizia scolastica. “Ciò che accade quando piove è evidente: infiltrazioni d’acqua in alcune aule e corridoi (solo in palestra abbiamo contato ben 18 secchi sistemati per raccogliere le perdite), ancora i pannelli che si staccano e fino anche alle difficoltà riscontrate negli ultimi mesi per il malfunzionamento di una parte dell’impianto di riscaldamento che ha costretto diverse classi a spostarsi per fare lezione – continuano i ragazzi – I problemi si conoscono bene, ci è stato ripetuto che si sarebbe intervenuti (qualcosa è stato fatto, ma non basta!). Il Torno ha oltre 1500 iscritti, dobbiamo poter svolgere le attività in maniera adeguata e idonea. Prima di Natale, poi, col preside avevamo inviato una lettera proprio dove erano spiegate queste difficoltà. Ma di risposte, alla fine, non ne sono mai arrivate. Così come dopo il presidio del 2 marzo scorso, nessuno si è minimamente interessato della questione oppure si è fatto sentire. Adesso stiamo valutando la situazione: con gli alunni ci confrontiamo praticamente in maniera quotidiana. Siamo pronti a riscrivere un’altra missiva da inviare agli organi competenti; e se ce ne sarà la necessità siamo pronti pure a organizzare un nuovo presidio o una manifestazione per tornare a ribadire la nostra posizione e le nostre richieste”.

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