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Scuola, Castano Primo

Dall'Italia in Germania e... viceversa

Lavoro e turismo: che cosa porta gli italiani a trasferirsi in Germania e i tedeschi a venire nel nostro Paese. Il progetto dell'istituto Torno con una scuola tedesca.

Gli anni ’60 e ’70; gli anni dei tanti italiani che lasciate le loro terre d’origine si trasferirono in Germania alla ricerca di un lavoro. Gli anni 2000, quando quei luoghi e quelle città tornano ad essere un punto di riferimento per molti nostri connazionali, stavolta anche sotto il profilo prettamente scolastico. Ma come è cambiata (se è cambiata) la situazione da ieri ad oggi? Le risposte hanno provato e stanno provando a darle gli studenti della 3A e 4A dell’indirizzo Relazioni internazionali per il marketing dell’istituto superiore Torno di Castano Primo che insieme ai compagni della scuola tedesca Raabeschule di Braunschweig (nella Bassa Sassonia) hanno messo in campo un apposito e specifico progetto (finanziato a livello europeo) appunto in tale senso. Interviste, video, grafici, immagini e presentazioni, insomma, sono il fulcro centrale dell’attività e ci aiutano a conoscere meglio ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà. “La crisi che l’Europa sta vivendo negli ultimi periodi colpisce in particolare il mercato del lavoro dei giovani e incide notevolmente sulla realtà dei nostri alunni e sulle loro scelte future – spiega la professoressa del Torno, Alessandra Antonini, che è stata la promotrice dell’iniziativa – Partendo da qui, dunque, abbiamo voluto riflettere sulle attuali condizioni in ambito lavoro e turismo nella realtà tedesca e in quella italiana. Soprattutto in questi anni si parla in più occasioni di “fuga dei cervelli” dall’Italia alla Germania e così gli aspetti sui quali ci siamo concentrati sono stati differenti: innanzitutto quali sono i motivi per un’emigrazione; poi che cosa offre il mercato tedesco rispetto al nostro, ancora quali fattori permettono l’integrazione delle persone in un nuovo contesto sociale, fino a quali posti di lavoro occupano i laureati italiani in Germania”. Con l’attività che è stata suddivisa in vari step. “Nello specifico – continua la professoressa Antonini – inizialmente abbiamo preso contatti con i lavoratori tedeschi nel nostro Paese, mentre successivamente si è aperto un canale con gli italiani in Germania (tra le aziende, ad esempio, la Wolksvagen, dove molti di noi lavorano e con loro abbiamo realizzato delle interviste e dei questionari); in parallelo, poi, una serie di laboratori e attività di ricerca e analisi (con un continuo scambio di informazioni Italia – Germania, spaziando dal campo sociale al politico, dall’economico allo storico) e, infine, abbiamo realizzato relazioni, video, presentazioni e una mostra (che sarà inaugurata sabato in villa Rusconi a Castano). Per rendere le persone consapevoli dei loro diritti e delle opportunità come cittadini dell’Unione Europea in materia di formazione professionale”. E non sono mancati, ovviamente, i momenti di approfondimento direttamente sul posto: a dicembre ecco, infatti, che gli studenti castanesi sono andati in Germania; in questi giorni, invece, è stata la volta dei compagnia tedeschi in visita nel nostro territorio.

E L'ANNO PROSSIMO SI PARLERA' DEI TEDESCHI CHE VENGONO DA NOI

Dall’Italia alla Germania e… viceversa. Così, se adesso le attenzioni si sono concentrate sui nostri connazionali che nel tempo si sono trasferiti in terra tedesca per cercare un lavoro, il secondo step del progetto (che, lo ricordiamo, è biennale), durante il prossimo anno scolastico, vedrà invece gli alunni del Torno e della scuola di Braunschweig affrontare il viaggio opposto, ossia i tedeschi che appunto vengono da noi. Che cosa li porta a raggiungere la nostra Penisola? Tra gli ambiti sotto la lente d’ingrandimento ecco allora in particolar modo il turismo, ma anche la cultura, l’arte e la buona cucina, cercando di capire se siano solamente questi i motivi che li spingono a spostarsi in Italia oppure se ci siano contemporaneamente pure ragioni economiche e legate al mercato lavorativo. “Diciamo che in tale senso apriremo nuovi contatti con le agenzie di viaggio e le associazioni turistiche per avere un quadro più preciso e dettagliato – commentano dallo stesso istituto castanese – Verranno, poi, organizzate attività, laboratori e ricerche mettendo in paragone com’era la situazione negli anni ’50 e ’60 e com’è oggi; fino a qual è l’immagine che i tedeschi hanno dell’Italia adesso e quale quella che avevano prima, passando anche attraverso la letteratura e l’arte”.

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