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Cuggiono

L'occasione per rilanciare il paese

La centralissima via Roma, un tempo strada ‘nobile’ e centro storico del paese, versa da alcuni anni in una sorta di ‘declino’, simbolo di quella Cuggiono che era e che, ora, deve iniziare a pensare per voler essere.
Prima le scuole elementari, poi il palazzo del Municipio, infine il Consorzio Agrario. Tre grandi strutture, abbandonate, a cui serve necessariamente dare una prospettiva. “L’Amministrazione comunale sta valutando da qualche tempo alcune idee e indirizzi sull’area di ex-municipio e scuole - spiega il Sindaco Flavio Polloni - Nei prossimi mesi proporremo ai cittadini alcuni indirizzi d’utilizzo per un confronto con loro e avviare un intervento nel mandato amministrativo. Tra essi si vaglierà cosa ha le caratteristiche per concretizzarsi. Infatti, per riqualificare l’area è imprescindibile il coinvolgimento di investitori, ma indirizzo e fruibilità dovranno essere per lo più d’interesse pubblico”.
Più complesso il discorso legato al Consorzio: “L’area è una proprietà privata, quindi ogni scelta e intervento non potrà che dipendere dalle scelte della proprietà, in accordo con l’Amministrazione comunale e l’indirizzo urbanistico definito. Attualmente il Consorzio Agrario non ha espresso alcuna intenzione e indirizzo d’intervento. E’ un’area in pieno centro cittadino e di rilievo. Un intervento in quell’area è occasione per migliorare il centro, decongestionandolo per vivibilità, viabilità e sosta”.
Maria Teresa Perletti, per conto della ‘Lega Nord’ propone invece, come da programma: “Secondo noi nell’area delle ex scuole elementari si potrebbe procedere alla creazione di mini alloggi per anziani autosufficienti e non, con spazi comuni per servizi (tipo lavanderia, ristorazione, ecc.). Per il vecchio Municipio: la facciata dovrebbe essere vincolata dalle Belle Arti, di conseguenza non potrebbe essere abbattuto. Sarebbe utile a Cuggiono avere un’Università per la Terza Età, servirebbe anche una sala multiuso per spettacoli teatrali e musicali”.
Coinvolgere i privati è anche la linea di Carlotta Mastelli: “Purtroppo il Comune non ha più risorse per fare opere in proprio, ma bisogna stare attenti a non ‘svendere’ le aree”.

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