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Attualità

La Lombardia approva l'autonomia

Il Consiglio Regionale ha approvato una proposta di referendum consultivo per chiedere più autonomia per la Regione. I cittadini, ora, chiamati ad esprimersi.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una proposta di referendum consultivo per chiedere più autonomia per la Regione, in base all'art. 116 della Costituzione. Il provvedimento, ispirato dalla Lega e sostenuto dal centrodestra, è stato approvato con i voti del M5S essendo richiesta la maggioranza di due terzi. Contrario il PD. Il governatore Roberto Maroni ha ora facoltà di indire il referendum entro 18 mesi. La consultazione dovrebbe tenersi per la prima volta con voto elettronico.

I COMMENTI

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA, ROBERTO MARONI

"Sono molto soddisfatto, era il referendum che volevamo. L'unica strada per ottenere qualcosa da Roma è far scendere in campo il popolo sovrano, dare ai cittadini la
possibilità di esprimersi, perché le 'letterine', gli emendamenti o le 'propostine' di legge non servono a nulla". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, pochi istanti dopo l'approvazione da parte dell'Aula di Palazzo Pirelli della 'Proposta di deliberazione di indizione di referendum consultivo concernente l'iniziativa per l'attribuzione, alla Regione Lombardia, di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell'articolo 116,terzo comma, della Costituzione'. MAGGIORANZA COMPATTA - Il governatore ha espresso soddisfazione per "la compattezza dimostrata dalla maggioranza" e ha lodato "il coraggio dei consiglieri di minoranza" che hanno sostenuto l'iniziativa, portando anche "un contributo importante come quello del voto elettronico. Anche in questo - ha sottolineato - la Lombardia è innovativa: faremo il referendum sull'autonomia e voteremo con un sistema elettronico". CAMBIERA' TUTTO - "Se alle urne arriverà il sì dei cittadini lombardi", ha osservato il presidente, "andremo a Roma con il peso straordinario del voto del popolo lombardo. Questa è la svolta, perché solo con il sostegno della gente della Lombardia sarà possibile ottenere il risultato che vogliamo. Se il referendum passerà, come io sono certo, otterremo l'autonomia e maggiori risorse, altrimenti saremo sempre qui a subire i tagli che arrivano da Roma".

IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA, MARIO MANTOVANI

"Abbiamo scritto una bella pagina nella storia politica di questo Consiglio regionale, perché finalmente abbiamo affrontato il dibattito centrale qual è quello dell'autonomia della nostra regione". Ha aperto così il suo intervento il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani prendendo la parola nel corso della discussione in Aula sulla proposta di referendum consultivo concernente l'iniziativa per l'attribuzione a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. LA DEBOLEZZA DELLE 'RAGIONI DEL NO' - L'assessore lombardo ha evidenziato la debolezza delle "ragioni del no" alla richiesta di referendum consultivo. "Regione Lombardia - ha ricordato Mantovani - è una grande azienda, questo referendum è un investimento destinato a produrre importanti risultati che otterremo grazie al riconoscimento di una maggiore autonomia per la nostra regione. Ridurre, allora, tutto il discorso a qualche milione di spesa per il referendum mi pare limitativo oltre che miope e certamente non da avveduto imprenditore". "Oggi dovremmo dimostrare tutti cosa significa essere autenticamente lombardi - ha osservato Mantovani - spiace, quindi, ascoltare interventi non costruttivi da parte dell'opposizione". DAVANTI A UN BIVIO - "Siamo di fronte a un bivio - ha proseguito il vice presidente di Palazzo Lombardia - da un lato, la politica neo-centralista che vorrebbe far decidere tutto a Roma, dai primari ospedalieri ai direttori sanitari, dall'altro lato, l'autonomia del buon senso che piace agli italiani di buona volontà e buona fede. Perché questa è un'autonomia che può soddisfare tutte le regioni". LOCOMOTIVA D'ITALIA - "La locomotiva d'Italia, Regione Lombardia, deve poter essere libera di correre e di trainare il nord e tutto il Paese - ha detto il vice presidente -. Malgrado i dati allarmanti di una pressione fiscale pro capite (dati Cgia Mestre) pari a 11.386 euro la Lombardia continua a macinare primati a tutti i livelli". ORGOGLIO LOMBARDO - "L'altro giorno ero a Bucarest a rappresentare la Lombardia nell'ambito del World Expo Tour - ha sottolineato Mantovani - il nostro è un sistema fatto da 800 mila aziende e 232 ospedali. Questo deve essere un orgoglio per tutti noi perché è il risultato di 20 anni di buona politica di centrodestra". UN GOVERNO CHE CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO - Il vice presidente ha quindi posto l'accento sulla sua esperienza di assessore alla Salute: "Non si può firmare un Patto per la Salute con il Governo la scorsa estate, in cui l'esecutivo s'impegnava a dare più risorse alle Regioni, salvo poi disattenderlo pochi mesi dopo". NO AD UN ULTERIORE ACCENTRAMENTO - "Se queste sono le premesse - ha aggiunto Mantovani - non si può non guardare con un certo timore alla proposta di modifica del titolo V della Costituzione in discussione in Parlamento, che prevede un ulteriore accentramento delle competenze in materia sanitaria, non solo nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, ma anche nelle 'disposizioni generali e comuni per la tutela della salute e per le politiche sociali'". MATURI PER AVERE PIU' AUTONOMIA - "Federalismo, sussidiarietà, responsabilità, autonomia. Queste sono e devono essere le nostre linee guida - ha concluso il vice presidente -. La Lombardia è pronta a interpretare il desiderio e la richiesta di più autonomia e ancora più responsabilità dei lombardi che guardano sempre di più ad una regione che sa e vuole correre. Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli ed alle future generazioni".

IL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, FABRIZIO CECCHETTI

“La politica lombarda si unisca nell’interesse esclusivo della nostra terra e della nostra gente, senza far prevalere logiche di partito. Diamo la parola al popolo che, fino a prova contraria, è ancora sovrano e portiamo avanti insieme una battaglia in favore di un Federalismo vero e di un'ampia Autonomia delle nostre terre”. E’ l’appello che il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha fatto oggi in Aula durante il suo intervento sul referendum per chiedere maggiore autonomia per la Lombardia. “Questo referendum – ha sottolineato Cecchetti - è la carta migliore che abbiamo per fare il bene della nostra gente e della nostra terra. Non sprechiamo anche questa occasione. Auspico che il PD torni sui suoi passi e che si esprima quantomeno a favore del diritto a decidere per i lombardi”. Cecchetti ha ricordato anche il residuo fiscale della Lombardia (“se ne vanno a Roma 50 miliardi all’anno, 5 mila euro per ogni lombardo”), ed evidenziato che “la crisi morde anche qui, che in cinque anni la disoccupazione è aumentata del 250%, quella giovanile è triplicata e le imprese che hanno fallito sono state oltre 16 mila. E’ arrivato il momento di trattenere qui le ricchezze che si producono, la Lombardia non può più essere presa come bancomat d’Italia”.

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