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Busto Arsizio, Inveruno, Magnago, Turbigo

La tradizione della Giöbia

Giovedì 29 gennaio si rinnova la secolare tradizione della Giöbia. Una festa popolare, sentita in maniera particolare nell'Italia settentrionale, soprattutto in Piemonte e Lombardia (Brianza, Altomilanese, Varesotto e Comasco). Un grande fantoccio di paglia vestito di stracci viene acceso fino a diventare un grande falò e riscalda la sera dell'ultimo giovedì del mese di gennaio.
Incerta l'origine del nome, che assume sfumature diverse a seconda della località: per alcuni deriva dalla divinità di Giunone, altri invece lo ricollegano a Giove, infatti il rogo viene acceso proprio di giovedì. Probabilmente essa rientra tra le feste contadine di inizio anno, nate nella speranza di propiziare le forze della natura che, secondo la credenza popolare, condizionano l'andamento dei raccolti. Così è stata creata la Giöbia, il fantoccio dalle sembianze umane di una vecchia o di una strega, che simbolicamente rappresenta le forze negative dell'inverno, così esorcizzate per favorire l'avvento della primavera.
La festa della Giöbia ancora permane nel basso varesotto. A Busto Arsizio, in particolare, decine di fantocci, che con il passare del tempo hanno assunto le fattezze dei protagonisti degli eventi più significativi dell'anno appena concluso, vengono bruciati, grazie a diverse associazioni, nei cortili e nelle piazze della città. La tradizione per i bustocchi ha la funzione di liberare la città dai guai del passato, oltre a quella di bruciare l’inverno e di allontanare il buio, come nei più antichi riti popolari che propiziavano la rinascita della natura. In genere le famiglie erano solite sottolineare la festa del 'dì scenèn' con una robusta cena a base di uno dei piatti tradizionali della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Così Anteo (il professor Bruno Grampa) ne 'Il Mistero della Giobia': “Col risotto la Giobia assaggia, controlla, si calma e passa via; ma se il camino non fuma e il profumo non si sente, succedono i guai. A chi tocca purtroppo è un bello spavento. Le donne lo sanno e, verso mezzanotte, son pronte con tutti gli ingredienti”.
E sarà proprio il risotto con la luganiga la novità della Giöbia 2015: nel rispetto dell’antico rito, come indicato anche dalle associazioni che si occupano di salvaguardare e valorizzare le tradizioni cittadine (Famiglia Bustocca, Famiglia Sinaghina e Magistero dei Bruscitti), quest’anno l’Amministrazione Comunale e il Distretto del Commercio invitano i bustocchi a gustare un fumante piatto di risotto con la luganiga in piazza San Giovanni. Il piatto sarà accompagnato da un bicchiere di vino rosso e dalle chiacchiere: l’appuntamento per la degustazione (per ogni porzione verrà chiesto il pagamento di almeno due euro) è fissato verso le ore 19.30, subito dopo il falò delle varie Giöbie in programma nel parcheggio di via Einaudi alle ore 19.
A Magnano giovedì 29 gennaio, alle ore 20.45 nel piazzale della ex Cooperativa San Martino, un fantoccio rappresentante una vecchia goffa e stanca, girando per le vie del paese, raccoglierà a sè alcune piaghe della società. Verrà bruciata con un grande falò con l'auspicio che qualcosa cambi in meglio. Dopo il rogo, organizzato dalla Pro Loco di Bienate Magnago in collaborazione con la Banda Santa Cecilia e lo Sci Club Tre Campanili, verranno distribuiti: chiacchiere, vin brulè, tè, risotto con luganiga (salsiccia).
A Inveruno, grazie al Circolo San Martino, la tradizione della Giöbia continua negli anni. Ecco il programma dell'iniziativa: alle ore 19.30 arrivo della Giöbia e rogo presso il cortile del Circolo (via Fiori, 5). A seguire il tradizionale 'Scinin da Giöbia' (cenetta della Giöbia): salame cotto e fagioli con l'occhio, formaggi e dolce, a 9 euro a persona (bevande escluse).
Anche a Turbigo, organizzato dalla Pro Loco, alle ore 21, presso il Campo della Giöbia, via Trieste angolo via del Torrione (zona scuole medie), è in programma il 'Gran Falò della Giöbia'. Tutti i cittadini sono attesi per dar fuoco alla simpatica vecchietta, per suonare i campanacci e degustare chiacchiere, vin brulè e birra brulè.

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