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Libri

'La piramide di fango'

Uno spaccato della Sicilia e degli appalti pubblici nelle mani della Mafia; è qui che prenderà piede l’ennesima indagine del mitico e celebre commissario Montalbano.

Camilleri ritorna alla carica con uno dei suoi ultimi romanzi, ormai l’ennesimo, riguardanti le avventure del commissario Montalbano. Si intitola ‘la piramide di fango’ e racconta un lato della Sicilia, noto ma al contempo estraneo a gran parte della popolazione: quello della mafia. Certo, non si tratta di un saggio; è pur sempre un romanzo, in cui però non si nota il Camilleri di sempre. Emerge infatti una struttura dai toni più spenti, malinconici, quasi noir, che ben si distanzia dal Camilleri de ‘la voce del violino’ o de ‘le ali della sfinge’. Rimangono intatti i tratti di fondo dell’autore siculo: la fonologia, la morfologia e la sintassi dei quali, seppur in modo diverso, è possibile rintracciare il timbro tipico di Camilleri. L’elemento invece che cambia in modo radicale è l’ambiente in cui prendono piede le indagini del commissario: una Sicilia cupa, plumbea, triste, amareggiata, malinconica, affranta e affaticata; tutte caratteristiche che sembrano ripercuotersi su Montalbano che questa volta dovrà seguire un caso molto particolare… tra i cantieri edili, montagne di fango e detriti si aggira nostalgico il commissario, proprio lì, in quei luoghi dove germoglia e stanzia il seme potente della mafia che ha ribasso d’asta è riuscita ad aggiudicarsi appalti immensi. In questo sfondo viene rinvenuto il cadavere di un uomo, Giugiù Nicotra, freddato da un colpo di pistola che aveva trovato rifugio in una galleria di grandi tubi per lo scorrimento dell’acqua. Riuscirà il commissario a non farsi eccessivamente coinvolgere dalla spinosa vicenda? Si tratta di un omicidio con il movente della gelosia o è solo un depistaggio? Nicotra si stava nascondendo, o era nel tubo con la sua bicicletta per fornire un indizio? Ebbene, una cosa certa, Montalbano, con la sua squadra: Fazio, Augello e il comico Cantarella (che rallegrerà un po’ i toni della trattazione), il pm e molti altri riusciranno senz’altro a stupire il lettore come non mai. Un romanzo che muove i suoi passi in una terra dilaniata dalle infiltrazioni mafiose, una Vigata nel pugno di due famiglie mafiose da sempre rivali: quella dei Cuffaro da una parte e i Sinagra dall’altra. Questa volta il maestro del giallo siciliano tocca con un racconto di fantasia il tema cruciale degli appalti pubblici in mano alla mafia e proprio con questa narrazione, fa emergere le sue rovinose conseguenze sul territorio, sul popolo, su ogni cosa. E’ un libro che non deluderà, è un misto tra giallo e noir del tutto caratteristico ma di grande attualità, importanza e bellezza.

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