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Castano Primo

Moiraghi alla guida del Comitato

Novità nel direttivo del Comitato per Castano: Alberto Moiraghi nuovo presidente. Il suo vice è Andrea Di Stazio; Gabriela Picco e Adriana Borin invece segretarie e tesoriere.

Anno nuovo, un nuovo direttivo per il Comitato per Castano. Cambia, insomma, il presidente, ma cambiano contemporaneamente anche il vice e le addette alla segreteria e tesoreria nello storico gruppo civico cittadino. E così, adesso, alla guida ecco Alberto Moiraghi (con lui, poi, Andrea Di Stazio, per quanto concerne appunto la vicepresidenza, e Gabriela Picco e Adriana Borin, invece, segretarie e tesoriere). “L’impegno che cercheremo di portare avanti sarà a 360 gradi – spiega il neo presidente Moiraghi – In un periodo dove purtroppo ci troviamo a doverci confrontare con la crisi delle istituzioni e dei partiti, serve tornare a riabilitare il mondo politico attraverso la collaborazione, il coinvolgimento e la responsabilità. Oggi più che mai c’è bisogno di tutti: i cittadini che devono sentirsi parte attiva di un progetto; poi la politica (quella buona), che ha il compito di confrontarsi, dialogare e interagire guardando con occhio attento al presente e al futuro. Troppo spesso, negli ultimi tempi, si è preferito delegare ad altri, ora bisogna riprendere a ragionare passo dopo passo insieme”. Alla fine, dunque, la politica (“Per noi rimane primaria – continua Moiraghi – Purché venga fatta con consapevolezza e in maniera precisa e puntuale”) e la gente dovranno andare quasi di pari passo e proprio in questa direzione proverà a muoversi il Comitato per Castano. “Punti cardine fin da quando ormai 20 anni fa siamo nati – conclude il presidente – Di nuovo siamo aperti a colloquiare con tutte le altre forze politiche presenti, perché al primo posto ci dovranno essere unicamente il bene di Castano e dei castanesi. E vorremmo cercare di ampliare il dialogo, in un’ottica di territorio, inteso come l’area che ruota tutta attorno a noi. Vorremmo cercare di colloquiare anche con gli altri gruppi civici dei paesi vicini, per condividere eventualmente progetti, idee e proposte. Fino ai giovani: stiamo pensando a iniziative e attività per riavvicinarli alla loro comunità, per riportarli ad impegnarsi in maniera diretta per la loro città”.

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