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Cultura, Eventi, Inveruno

Inverart: incontro con un restauratore

La 'Deposizione di Cristo', di Peterzano, presso la Canonica di Bernate Ticino, dopo il restauro. Ipotesi sull'intervento di Caravaggio.

Uno dei momenti culturali di maggiore rilievo, proposti per la recente edizione di Inverart, è stata l'interessante presentazione del restauro, a cura di Carmelo Lo Sardo, di un'opera pittorica collocata presso la Canonica di Bernate Ticino. Il professore, docente di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale 'Luigi Einaudi' di Magenta, oltre ad avere curato la mostra di alcune opere di allievi del liceo in un settore del padiglione, nel pomeriggio di sabato 22 novembre, attraverso un coinvolgente incontro, ha mostrato alcune immagini significative relative sia alle varie fasi del restauro, sia al confronto con altre opere che rendono attendibile l'ipotesi che il giovane Caravaggio vi abbia messo mano.
La 'Deposizione di Cristo', attribuita a Simone Peterzano, pittore manierista della scuola di Tiziano, è un'opera su tavola in legno di tiglio, inedita fino a pochi anni fa, che a Bernate era collocata in sacrestia, annerita, alterata dall'ossidazione e dagli errori di un precedente intervento. Datata intorno al 1585, quando il quattordicenne Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, iniziava ad andare a bottega da lui, mostra il contributo di diverse maestranze. L'opera raffigura la deposizione di Gesù nel sarcofago, sostenuto da un angelo, vegliato dalla Madonna e da un Canonico lateranense, committente dell'opera. L'ipotesi, che dovrà essere confermata da studiosi d'arte, è che l'angelo sia stato dipinto dalla mano di un allievo, ancora esordiente, ma straordinariamente naturale nella resa del movimento e sensibile al colore. E' evidente la differenza di stile: l'angelo è la parte più colorata, in alcuni punti anche un po' dura, e non trova alcuna affinità con l'intera produzione del Peterzano, ma si riscontra in altre opere giovanili di Caravaggio, come nel 'Riposo durante la fuga in Egitto', dove l'elegante movimento delle vesti dell'angelo musicante rimanda al movimento della veste e del nastro azzurro dell'angelo di Bernate. Un talento, quello di Caravaggio, pienamente apprezzato solo dalla metà del secolo scorso in quanto, secondo Carlo Argan - citato dal professore - “egli non rappresentava la realtà, ma i suoi dipinti erano un pezzo di realtà”.
L'intervento di restauro di Lo Sardo, padrino di questa XI edizione di Inverart, che ha riportato meravigliosamente alla luce questo dipinto, si colloca nell'importante serie di interventi che da qualche anno l'Associazione Calavas sta svolgendo per la tutela e la valorizzazione della Canonica Agostiniana Lateranense di Bernate Ticino.

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