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Territorio, Cuggiono

Fieno e frumento: si contano i danni

Maltempo e temperature più autunnali che estive. Diversi i danni alle coltivazioni anche nel nostro territorio. La Coldiretti sta monitorando le varie situazioni.

Pioggia e poi grandine. Grandine e poi pioggia. E ancora pioggia. E ancora grandine. Sarà pur vero che “non ci sono più le mezze stagioni – come dice quel vecchio detto”, ma certo un’estate così, alla fine, chi avrebbe potuto prevederla? L’estate, o meglio la “non estate”, che sembra tanto autunno. Ne sanno qualcosa i vari coltivatori e allevatori del nostro territorio perché i danni, i disagi e le perdite sono stati davvero ingenti. Nell’Alto Milanese, insomma, si fa la conta di ciò che è rimasto e di ciò che, invece, purtroppo non c’è più, nella speranza che almeno nei prossimi giorni il tempo possa davvero migliorare. “Stiamo monitorando costantemente le singole situazioni – spiega Orfeo Favotto, segretario di zona della Coldiretti a Cuggiono – A memoria non ricordo sinceramente un periodo estivo simile. Ormai non sappiamo più cosa aspettarci. Il clima è caratterizzato da eventi estremi e ogni volta ci troviamo di fronte a delle emergenze. L’attenzione è massima”. Se da una parte, dunque, gli osservati speciali sono il fieno ed il frumento (il maltempo sta seriamente rallentando le operazioni di sfalcio). “Non riusciamo a dare continuità al lavoro – afferma il cuggionese Angelo Merlo – Il rischio è quello di tagliare e successivamente non riuscire a portare il fieno in azienda prima che ricominci a piovere. Siamo stati costretti a prenderlo ed a farlo asciugare negli essiccatoi, il ché vuol dire però più tempo e costi aggiuntivi oltre al fatto che il prodotto finale perde di qualità. Passiamo le giornate praticamente a tenere sotto controllo le previsioni meteo, ma in questo modo i lavori si bloccano e l’erba nei campi rimane troppo alta”. “Difficile oggi quantificare nello specifico i danni – ribatte di nuovo Favotto – Stiamo svolgendo tutte le verifiche del caso, appunto per avere un quadro preciso e dettagliato. Se contiamo che per quanto concerne il fieno questo è il momento del secondo sfalcio, potremmo parlare di all’incirca un 30% di perdite; mentre per il frumento siamo nell’ordine del 50%”. Dall’altra, invece, occhi ben aperti sui fiumi che attraversano la nostra Regione ed al rischio che possano uscire dai loro argini. Come è accaduto, ad esempio ieri, tra Legnano e San Vittore. “Il maltempo che martedì pomeriggio si è abbattuto sull’intera zona del Legnanese ha provocato la crescita improvvisa del livello dell’Olona fino al picco di 3 metri al ponte di San Vittore – dice la Coldiretti – Il fiume è arrivato prima sui campi e poi nella stalla della cascina Molino Cozzi dove 70 mucche si sono trovate con le ginocchia a mollo, ad un livello di una settantina di centimetri. Una vera e propria bomba d’acqua – continua il presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza, Alessandro Ubiali – Il mais, anche se un po’ sfrangiato ha resistito, ma il problema principale sono i prati di erba medica dove non si può entrare a raccogliere. E così il resto del foraggio, troppo bagnato. Per non parlare, infine, di alcune zone dove i campi sono ridotti ad un pantano. Pomodori, melanzane e peperoni sono completamente danneggiati, mentre per i meloni è una stagione da dimenticare”.

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