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Bernate Ticino

Bernate in festa per la Liberazione

25 aprile: anniversario della Resistenza, anniversario della Liberazione italiana o, più semplicemente, Festa della Liberazione. Questa festa nazionale viene celebrata in tutta la penisola e anche la piccola cittadina di Casate Ticino, frazione di Bernate, ogni anno dedica particolare attenzione alla memoria di una fra le più importanti date che hanno segnato la storia italiana. Dopo la celebrazione eucaristica e la sosta al camposanto, ecco che la folla raggiunge il centro Poldo Gasparotto, che prende il nome da quello del partigiano comandante delle brigate Giustizia e Libertà della Lombardia. Qui il sindaco proclama un discorso sulla valenza di questo 25 aprile e sul suo significato, ancora attuale. “In questo periodo di crisi” – annuncia Osvaldo Chiaramonte – “è assolutamente essenziale custodire le proprie radici e commemorare il sacrificio compiuto da molti individui per donare la libertà a un Paese lacerato dalla guerra, in cui uomini e donne combattevano una battaglia contro sfruttamento e povertà sotto l’oppressione delle bombe”. Inoltre, il primo cittadino sottolinea che “la Resistenza è un valore che non tramonta: ciò è riscontrabile in tutte quelle persone che devono tirare la cinghia e che non riescono a trovare un impiego, in tutti i sindaci e le giunte che non possono sempre realizzare quello che promettono, in tutti gli imprenditori che aprono la loro attività sotto il peso del fisco,…: sono questi i Partigiani di oggi, che combattono la loro battaglia contro spread, PIL, indici di Borsa e via dicendo. Il 25 aprile, quindi, conferisce un senso vero al presente e ci permette di apprendere dal passato, per vivere meglio il futuro”. È fondamentale, dunque, essere sempre vigili e attenti, “laddove i grandi valori sono minacciati da poteri che trattano l’essere umano come merce di scambio” – conclude il sindaco.
Successivamente, prendono la parola il sindaco dei ragazzi delle scuole medie di Bernate e alcuni consiglieri e assessori della sua “baby giunta”. Essi delineano un quadro sintetico della situazione italiana in quel periodo: la penisola era divisa in due parti, al nord era presente la Repubblica sociale italiana e al sud il governo Badoglio. Il 25 aprile 1945 i Partigiani entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, segnando la fine del nazi-fascismo. Due anni dopo, nel 1948, nacque la Costituzione italiana. “Noi ragazzi siamo qui oggi per onorare e ricordare tutti coloro i quali hanno combattuto e sono morti per noi” – afferma la baby giunta a conclusione del discorso. Ricordiamo, fra gli altri, Pinetto Spezia, scomparso il 29 dicembre 2013, figura che ebbe un ruolo importante nell’ambito della Resistenza. Interviene anche don Gianpiero: “Siamo vivi e dobbiamo continuare a vivere nell’unità e nella pace” – dichiara il sacerdote. Per concludere la celebrazione, vengono cantati l’Inno d’Italia e la famosa “Bella Ciao”.

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