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Fuori campo

Juve... inarrestabile!

Scudetto sempre più bianconero. Vincono anche Roma e Fiorentina (fermato il Napoli). Male le milanesi: l'Inter perde con l'Atalanta; per il Milan pari con la Lazio.

Conquista i tre punti il TORINO, imponendosi per 3 a 1 sul LIVORNO, aprendo così il primo anticipo della 29esima di Serie A. Le squadre si studiano a vicenda, ma sono i granata a prendere in mano le redini del gioco, entrando in campo con grande determinazione ad aggressività, dimostrandosi precisi nei passaggi e dominando nel possesso palla. Il gol arriva sullo sviluppo di un calcio di punizione, con Bovo che serve Immobile, abile a smarcarsi e insaccare di testa l’1 a 0. I toscani non riescono a reagire né a farsi pericolosi, con il Torino che va vicino al raddoppio in un paio di occasioni ad opera di Glik e Cerci, ma è bravo Bardi ad opporsi. E’ ancora Immobile ad essere protagonista, firmando il gol del raddoppio, con Kurtic che serve per El Kaddouri, autore di un assist perfetto per l’attaccante che sigla il 2 a 0. Realizza poi la sua personale tripletta con un potente tiro da fuori, su cui nulla può Bardi, per il 3 a 0, con l’inutile rete di Siligardi per i toscani, su contro respinta di Padelli, per la meritata vittoria granata.
Vince la ROMA per 2 a 0 nell'anticipo serale contro il CHIEVO VERONA. I giallorossi convincono con il trio offensivo Totti-Destro e Gervinho, con quest’ultimo che, sfruttando un errore difensivo, insacca Agazzi per l’1 a 0 dopo pochi minuti. La Roma è padrona del campo e orchestra azioni con grande velocità e tatticismo, producendo diverse occasioni, seppur non concretizzate (Taddei va vicino al raddoppio dopo una respinta di Gervinho, mentre Destro cerca di approfittare di un disimpegno sbagliato di Dainelli). La rete del raddoppio è però nell'aria e si materializza con Destro, servito da una precisa verticalizzazione di Taddei, che manda la palla nell'angolino. Il primo tempo si chiude con un’altra occasione dalla distanza di Naingollan, che però non centra lo specchio della porta, con un Chievo in ombra, che si fa vedere con un’unica azione di Paloschi, resa innocua da De Sanctis. La ripresa prosegue sulla falsariga del primo tempo, con le occasioni di gioco prodotte dai soliti Gervinho, Pjanic e Benatia, a fronte di un Chievo, che, nonostante un sussulto a metà del secondo tempo con due pericolosi tiri di Obinna e uno di Pellissier, tutti sventati da De Sanctis, nulla può sulla supremazia giallorossa, per la sconfitta finale.
Il lunch match si conclude con il pareggio per 1 a 1 tra PARMA e GENOA. Ottimo inizio per i padroni di casa, che sfiorano il gol con un paio di occasioni di Amauri, anche se calano un pò di ritmo, consentendo così agli ospiti di ben disporsi in campo, tanto che poco dopo, riescono a passare in vantaggio a firma di Cofie, su assist di Konatè. Ma il Parma non ci sta e dopo aver confezionato una buona azione, con Cassani che crossa per Amauri, che, in rovesciata, sfiora il palo, si riporta sull'1 a 1 con una punizione che finisce nel mezzo e, dopo un’azione di mischia, e’ abile Schelotto a insaccare. La rete da morale ai gialloblu che cercano di chiudere la partita, ma il Genoa, ben ordinato in campo, argina i tentativi avversari, rischiando solo su un destro di Parolo che finisce fuori di poco. La ripresa replica l’inizio del primo tempo: il Parma, subito propositivo su una bella occasione su cross di Cassani, con Munari vicino alla rete, abbassa poi i ritmi, concedendo nuovamente al Genoa di riorganizzarsi in campo, rendendosi pericoloso con Calaiò su cross di Burdisso. I gialloblu vorrebbero portarsi a casa il risultato e, sul finire di gara, vanno a caccia del gol, sfiorandolo con Parolo e Amauri, sventati però grazie alla prontezza di Perin, per il pari finale.
Viene sconfitta a sorpresa l’INTER per 2 a 1 a firma dell’ATALANTA. Grande primo tempo per i bergamaschi che mettono in seria difficoltà i nerazzurri grazie a belle azioni in velocità, che portano spesso alla conclusione anche i giocatori più inaspettati. Si ha il destro di Stendardo, respinto da Handanovic, con la cerniera di sinistra Del Grosso-Bonaventura che funziona alla meraviglia, con il secondo a inventare per i compagni, servendo Denis dalla sinistra con un bel cross, con il bomber che colpisce la traversa. I nerazzurri rispondono inizialmente solo a sprazzi, con Guarin che serve Icardi, che ritarda nel passaggio al centro per Palacio, con il portiere attento nel respingere il pallone. L’Atalanta si fa pericolosa anche in contropiede, colpendo con Bonaventura che, servito da Moralez, si libera al tiro e insacca l’1 a 0. L’Inter trova subito il pareggio con una bella verticalizzazione di Guarin per Icardi, che fa secco Yepes e insacca sul primo palo per l’1 a 1. La ripresa vede i nerazzurri trasformarsi, attaccando con intensità, sospinti dal gran lavoro di Icardi e Palacio in avanti, dalle continue discese di Jonathan sulla fascia e i puntuali inserimenti e assist di Guarin e Hernanes. Le occasioni si susseguono, con un destro di Alvarez respinto da Consigli, più altre possibilità con in risalto i tre legni colpiti da Guarin, Palacio e Jonathan. L’Atalanta, mai pericolosa e in balia dell’avversario, colpisce clamorosamente al 90esimo con un colpo di testa di Bonaventura, su punizione tagliata di Brienza per il 2 a 1, con Nagatomo che fallisce l’ultima occasione per il pari, cercando un compagno al posto di concludere a tu per tu con Consigli, per la sconfitta finale nerazzurra.
Fondamentale vittoria in chiave salvezza per il BOLOGNA che si impone sul CAGLIARI per 1 a 0. Partita, vista la posta in palio, contratta e tattica, con un primo tempo avaro di emozioni, scalfito solo dalle individualità in velocità di Ibarbo, che serve Sau, il cui tiro è contratto, con Perico che impegna poi seriamente Curci. Dall'altra parte è, invece, Christodoulopoulos a costruire una pericolosa conclusione, con il suo interno destro da fuori, sventato da un attento Avramov. La ripresa continua a vivere di sole individualità, ancora di Ibarbo, da una parte devastante in velocità, servendo Vecino, il cui destro è però troppo debole, e di Christodoulopoulos dall'altra, che prima impegna seriamente il portiere con un bel sinistro e poi, spinto da Dessena, si procura e realizza il rigore dell’1 a 0 che vale l’importantissima vittoria, che rilancia il Bologna nella corsa salvezza.
Tre punti importanti per l’UDINESE che sconfigge il SASSUOLO per 1 a 0. Nonostante il primo tiro di Zaza, sventato da Scuffet, è l’Udinese a farsi preferire, con una bella manovra corale di squadra, dove ad esaltarsi sono soprattutto Widmer, che pennella continui pericoli dalla fascia destra e Di Natale, che proprio su una bella azione orchestrata dal compagno, proseguita con un tentativo di conclusione di Pinzi, è abile a insaccare in rete di testa l’1 a 0, pur fallendo, poco dopo, un penalty concesso che sarebbe valso il raddoppio, calciandolo alto sopra la traversa. Il Sassuolo tenta una reazione, ma è molto confusionaria, tanto che sono solo Pegolo, con diverse belle parate, e la coppia dei centrali difensivi, a meritarsi la piena sufficienza. Floccari ha l’occasione del rigore, con la palla che si stampa però sul palo, per la vittoria finale dei padroni di casa, che consacra Di Natale come il calciatore con più presenze in serie A nella compagnie friulana.
Si chiude per 5 a 0 la sfida tra SAMPDORIA e VERONA. Basta il risultato a descrivere il copione di una gara che ha visto il Verona in campo solo fino a pochi minuti dopo l’immediato vantaggio blu cerchiato siglato da Sansone che ribadisce in rete la conclusione di Renan terminata sul palo, con la veemente e immediata reazione che porta a 3 nitide occasioni da rete, con un sinistro ravvicinato di Toni sventato da Da Costa e due conclusioni a firma di Iturbe e Romulo terminate fuori per pochi centimetri. Poi e’ solo Samp, con una supremazia totale centrale e sulle corsie laterali, con Soriano su tutti ad esaltarsi viste le blande marcature difensive di un Verona inconcludente e senza nerbo in ogni zona del campo, subendo nell'ordine altre quattro reti a firma di Renan, Soriano, autore di una doppietta, e Palombo per il 5 a 0 finale.
Si chiude per 1 a 0 a favore della FIORENTINA la sfida in casa del NAPOLI. Grande inizio per i partenopei, che pressano asfissiantemente i portatori di palla viola, gestendo per larghissimi tratti il possesso palla. Gli ospiti faticano a costruire il gioco (complice l’assenza di Pizarro e la prova opaca di Valero) oltre all'atteggiamento dimesso e impaurito di tutti gli effettivi, con palesi difficoltà anche sugli esterni nel pungere e cercare Gomez troppo isolato in avanti. Il Napoli, dal canto suo, è molto pericoloso anche in avanti, con temibili giocate tra le linee di Hamsik e soprattutto Insigne che salta spesso l’uomo con le sue improvvise accelerazioni, con Higuain, con la costante proiezione offensiva dei terzini a completare il quadro di un Napoli d’assalto. Numerose le occasioni per gli azzurri, con un pericoloso sinistro di Higuain servito sullo scatto da un preciso rinvio di Reina, ben sventato da un gran intervento di Neto, con Hamsik che, servito da un grande assist di Insigne, calcia di interno destro trovando ancora un positivo Neto nella respinta, con Hamsik che ci prova di sinistro, anche se il tiro è troppo centrale. La grande spinta del Napoli porta però al rischio di possibili ripartenze, con Ghoulam ingenuo nell'abbattere Bakic facendosi espellere per chiara occasione da rete. La ripresa si apre con un Napoli ancora molto propositivo, con Insigne bravo a conquistarsi un pericoloso calcio di punizione con una grande accelerazione, battendolo egli stesso con la palla che viene deviata in corner. La viola è viva e gioca con un altro spirito, pressando alto e attaccando, coinvolgendo molto di più gli esterni (pericoloso Cuadrado su verticalizzazione di Aquilani con un destro di poco fuori). La gara vive poi di continue emozioni con entrambe le squadre che tentano di vincere, con il Napoli che dispone di una freccia in più al proprio arco, con un positivo Callejon a provarci per due volte con Neto, attento ancora una volta. Nei minuti finali, i partenopei calano fisicamente, con i viola che ci provano allora in campo aperto, attaccando con decisione dagli esterni (pericoloso Cuadrado in uno contro uno e egli assist per i compagni con Ilicic che colpisce l’esterno della rete, anche se gli assalti viola portano i loro frutti con Matri che aggira Reina scaricando su Pasqual, il cui preciso cross trova Joaquin libero su secondo palo, con lo spagnolo che appoggia nella porta sguarnita l’importantissimo 1 a 0 finale.
Termina per 1 a 1 la sfida tra LAZIO e MILAN. Gara caratterizzata da ritmi bassi da ambedue le squadre, con i rossoneri contratti e con poche idee in mezzo al campo, con i soli Honda e Kakà a cercare, seppur raramente, la giocata. Risponde una Lazio altrettanto compassata, con un lento giro palla acceso dalle sole iniziative degli esterni Candreva e Keita, autori di accelerazioni e dribbling per poi cercare il fondo. Rarissime le emozioni, con il gol annullato giustamente a Novaretti su cross di Radu, con Kakà che trova, grazie alla sfortunata autorete di Konko, il gol dell’1 a 0, con il suo cross nel mezzo che, deviato, diventa imparabile per Berisha. Poco dopo, Honda fallisce il raddoppio colpendo malamente di testa a pochi passi dalla porta su bella punizione tagliata di Kakà. La ripresa si apre con una grande Lazio che spinge forte sull'acceleratore azionata da un super Candreva, imprendibile sulla fascia destra, con continui e insidiosi cross, così come quello respinto da Amelia, con Biglia che, sulla respinta, calcia verso la porta. Il suo tiro viene deviato in corner, anche se all'ennesimo affondo dell’esterno, la Lazio trova il pari, con Biglia che prolunga di testa, e Gonzalez libero da marcatura ad insaccare l’1 a 1. La rete da ulteriore morale ai biancocelesti che continuano ad attaccare con insistenza dalle fasce con il solito Candreva, e il neo entrato Lulic che dalla corsia sinistra spinge con altrettanto vigore. La Lazio costringe il Milan nella sua metà campo creando diversi pericoli (destro di Gonzalez sventato da un grande intervento di Mexes). Rischia in due gravi disattenzioni (pallonetto alto di Pazzini sull'uscita di Berisha e destro sul palo di Balotelli), sfiorando nel finale il gol con Onazi e Candreva, le cui conclusioni terminano di poco a lato, al pari dell’ultima emozione della gara a firma ancora dell’italiano, con un’insidiosa punizione che, deviata, si spegne sul fondo per il pari finale che sta decisamente stretto ai biancocelesti.
La JUVENTUS vince il posticipo in casa del CATANIA per 1 a 0. Partita dall'alto tasso agonistico, con grande intensità in mezzo al campo, con la difficoltà a far nascere azioni da rete, visto anche lo spezzettamento del gioco dettato dai continui falli (reciproche scorrettezze tra Bergessio e Chiellini). L’unica vera palla gol è propiziata da Pirlo, che imbecca Osvaldo in verticale, con l’italo argentino a mancare clamorosamente lo specchio, anche se nella ripresa viene fuori la maggior qualità della Juventus, con Pirlo magnifico direttore d’orchestra, che pennella prima per Lichtsteiner, che appoggia per Osvaldo, la cui pregevole rovesciata termina però a lato, poi ancora per lo stesso italo argentino, che serve a rimorchio l’accorrente Tevez, il cui destro finisce in rete nonostante la deviazione di Andujar. Il Catania ci prova d’orgoglio, anche se la reazione è bloccata sul nascere dall'ingenua espulsione di Bergessio. Gli ultimi minuti vedono la Juve sfiorare in più riprese il 2 a 0, prima con una punizione di Pirlo parata da Andujar, poi con un destro impreciso di Vidal su assist di Tevez, con lo stesso argentino a fallire in contropiede l’ultima occasione per i suoi, per l’1 a 0 finale.
La giornata appena trascorsa porta in dote le conferme della Juventus che passa anche a Catania, con la Roma che prende vantaggio sul secondo posto, distaccandosi dal Napoli, sconfitto dalla Fiorentina, che si riavvicina distando ora 7 punti. L’Inter, sconfitta, si riallontana dai viola e il Milan che non va oltre il pari contro la Lazio, mentre resta accesissima la lotta Europa League e quella salvezza, con cinque squadre raccolte in sei punti.

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