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Fuori campo

Rinascita Inter, tutto invariato in vetta

Importante vittoria per l’Inter, che si impone sulla Fiorentina. Bene anche per Juventus, Napoli, Roma e Milan. Scivola la Lazio, invece, in casa del Catania.

Termina per 1 a 0 la sfida tra MILAN e BOLOGNA. Nonostante la vittoria, i rossoneri continuano a non convincere, con una manovra lenta e prevedibile, senza che nessun uomo riesca ad illuminare i compagni con la palla giusta (ci prova Montolivo con inserimenti e tiri da fuori). I terzini faticano in fase difensiva e di spinta, mentre i trequartisti sono troppo altalenanti nelle giocate al servizio di Balotelli. Di contro, il Bologna, seppur chiusissimo come atteggiamento, sovrasta fisicamente gli avversari in diverse fasi del match, creando pericoli alla porta di Abbiati. I tentativi milanisti portano la firma di Montolivo, che prima ci prova con un destro troppo centrale, e poco dopo impegna Curci con un tiro molto più insidioso, con Balotelli che colpisce male sulla respinta del portiere. I felsinei sono serrati e compattissimi grazie alla protezione della difesa garantita dalla diga composta da Perez e Khrin, che comincia a farsi vedere soprattutto in ripartenza e con i cross dei terzini (buone le prove di Mantovani e Garics, con il primo che pesca Khrin con un preciso cross, con il centrocampista che impatta di testa chiamando al grande intervento Abbiati). Il Milan si fa vedere solo con azioni estemporanee, come un’insidiosa conclusione di Balotelli da calcio piazzato e un destro da fuori di Montolivo, sventato da Curci, con la distanza tra i reparti che, complice il calo fisico, aumenta. Il Bologna ne approfitta, distendendosi in campo aperto (cross di Garics deviato da Cristallo, che termina di poco fuori, con lo stesso Garics a servire Christodoulopoulos, il cui destro è sventato da un’altra super parata di Abbiati, con Bianchi a tentare l’eurogol con un sinistro da posizione defilatissima). E’ solo nei minuti finali che il Milan si risveglia, cercando con orgoglio il gol vittoria, riversandosi in avanti e rendendosi pericoloso prima con un tiro cross di Pazzini e poco dopo con un colpo di testa indirizzato fuori da Zaccardo. E’ Balotelli ad inventarsi un eurogol da quaranta metri con uno splendido esterno destro che sorprende Curci, infilandosi sotto l’incrocio dei pali, regalando ai suoi l’1 a 0 che vale la vittoria finale, con il Milan che, salvato solo dal suo fuoriclasse, lascia in dote segnali preoccupanti in vista della sfida Champions di mercoledì con l’Atletico Madrid.
Coglie un’importante vittoria l’INTER che si impone sulla FIORENTINA al Franchi per 2 a 1. Grande inizio per i nerazzurri, con il duo Guarin-Hernanes indiavolato nello sradicare palloni agli avversari per poi ribaltare immediatamente il fronte di attacco lanciando gli attaccanti (attivissimi Milito e Palacio, abili a spaziare su tutto il fronte di attacco e a farsi vedere in profondità con rapidi scatti alle spalle dei difensori) con assist col contagiri (gran palla di Guarin nello spazio per Palacio, il cui destro incrociato si stampa clamorosamente sul palo). Poco dopo, Hernanes smista per Milito, il cui destro è respinto da Neto, con El Principe pescato ancora da una palla in profondità, a dribblare Rodriguez, colpendo però troppo esternamente, anche se la rete è nell'aria. Si materializza con Palacio che, servito da una gran palla di Guarin, fa secco Neto in uscita col destro per l’1 a 0. La viola, fino a quel momento annichilita dall'aggressività e dalla qualità degli ospiti, oltre che dalla vitale mancanza di Valero in mediana e di due vere punte (Gomez e Rossi assenti da tempo) con Ilicic e Joaquin impalpabili e con l’opaca prova di Aquilani e Pizarro, tenta una reazione d’orgoglio, riversandosi in attacco. Vargas impegna Handanovic di sinistro, trovando, ad inizio ripresa, con Cuadrado, tra i pochi a creare pericoli con spunti in velocità e azioni personali, la rete dell’1 a 1, complice un errore del portiere, tutt'altro che perfetto nell'intervento, sul destro del colombiano. La Fiorentina prova a sfruttare il momento positivo con un tiro cross di Cuadrado su cui però nessun compagno riesce a trovare la deviazione vincente, con l’Inter che mantiene saldamente il controllo, guidata dai sapienti piedi di Hernanes, con il neo entrato Icardi a deviare in rete, seppur in posizione di fuorigioco, un bel cross di Nagatomo. La viola si riversa in avanti alla ricerca del pari con molto orgoglio ma poca lucidità, tentando anche le carte Matri e Gomez (al rientro dopo lunghissimo tempo) creando una sola nitida palla gol per merito dell’attentissima retroguardia nerazzurra, con Matri che incrocia di destro all'ultimo minuto di recupero sul secondo palo, con il tedesco a mancare di nulla la deviazione vincente per la meritata vittoria nerazzurra.
Conquista i tre punti il CATANIA che sconfigge la LAZIO per 3 a 1. Vince la cattiveria agonistica e la voglia di salvarsi degli etnei, che mettono in campo una prestazione tutto cuore e orgoglio. Grandi le prove di Spolli e Peruzzi in difesa e Izco in mediana ad illuminare i compagni, avendo la meglio su una Lazio imprecisa e senza idee, con i soli Candreva, Ledesma e Mauri a cercare di dare la scossa ai compagni. Immediato il vantaggio dl Catania, con una bella azione sulla destra che porta al cross Castro che mette in mezzo, con Izco che si coordina, trovando un gran gol per l’1 a 0. Gli etnei, dopo aver sfiorato la rete a più riprese e mantenuto il controllo del match con una grande attenzione difensiva, si vedono raggiungere da un colpo di testa di Mauri su cross di Konko, per poi ribaltare immediatamente il risultato ad inizio ripresa con un uno-due micidiale a firma di Spolli, di testa, su punizione di Lodi, e Peruzzi che, su azione di contropiede, deposita in rete un preciso assist rasoterra di Keko. Vista la pochezza della reazione biancoceleste, la partita si chiude qui, per la fondamentale e meritata vittoria etnea.
Termina per 3 a 1 la sfida tra JUVENTUS e CHIEVO VERONA. Davvero poco da dire su questo incontro, con la Juve a dominare costantemente il match, sovrastando gli avversari con un gran collettivo. A brillare sono Asamoah (gran prova sulla fascia per spinta e qualità delle giocate) e un Pirlo dal piede particolarmente caldo, che ispira continuamente i suoi con assist al bacio, permettendo alla squadra di giocare spesso sul velluto con numerose palle gol e giocate di pregevole fattura di diversi effettivi. Bastano pochi minuti ai bianconeri per passare in vantaggio, con Asamoah che si inventa un preciso interno sinistro che si infila nell'angolo per l’1 a 0, con Marchisio a raddoppiare poco dopo, ribadendo in rete una insidiosa punizione di Pirlo respinta in qualche modo da Agazzi per il 2 a 0. Non basta la sfortunata autorete di Caceres su maldestro rinvio di Lichtsteiner a rimettere in partita un Chievo difensivo e rinunciatario, con il solo Théréau mal sorretto dalla squadra con sporadici cross dalle fasce e rari inserimenti dei centrocampisti a provare la giocata personale, con LIorente a chiudere i conti di testa da calcio d’angolo battuto da Pirlo per il meritato 3 a 1 finale.
Termina per 3 a 0 la sfida tra ROMA e SAMPDORIA. Partita per larghi tratti dominata dai giallorossi, che impongono il loro gioco su una Samp volenterosa, ma troppo chiusa nella sua metà campo, che cerca per lo più di ripartire in contropiede. Funziona a meraviglia l’orchestra capitolina, con le buone prove di Florenzi (moto perpetuo sulla fascia destra) e Gervinho (prezioso uomo assist) a fare da cornice alla positiva prestazione del duo Strootman- Pjanic in mediana, con continui inserimenti e pericolose conclusioni verso la porta, oltre all'ottima prova da vero bomber Destro, che, cercato con continuità dai compagni, risponde con due reti di pregevole fattura. Dopo una pericolosa conclusione di Gervinho sventata sottoporta da un bell'intervento di Gastaldello, con gli ospiti che si fanno vedere con un destro di Soriano controllato agevolmente da De Sanctis, la Roma inizia a premere sull'acceleratore, con Pjanic che inizia a dispensare assist per i compagni, servendo Destro in area, con l’attaccante che manca per un non nulla la deviazione vincente, mancando poco dopo l’impatto sul pallone su cross di Florenzi, grazie ad una provvidenziale deviazione di Mustafi, al pari di Strootman il cui potente sinistro è sventato da Da Costa. La supremazia giallorosa è però evidente, e si materializza poco dopo con il colpo di testa vincente di Destro da corner per l’ 1 a 0, con la rete che galvanizza i padroni di casa, che diventano straripanti trovando prima il 2 a 0 con una splendida punizione di Pjanic, chiudendo poi i conti con Destro, che, su assist di Gervinho, aggira il marcatore diretto con un gran movimento e infila Da Costa, con un potente destro per il 3 a 0 finale a sancire la meritata vittoria giallorosa.
Coglie un’importante vittoria il NAPOLI che si impone fuori casa sul SASSUOLO per 2 a 0. Partita mai in discussione quella del Mapei Stadium, con i partenopei che, grazie al predominio sul centrocampo ospite garantito dalla prova tutta sostanza e corsa di Behrami e a quella geometrie e inserimenti di Dzemaili, ha potuto attivare di continuo le punte. Hamsik e Insigne sono in risalto sulla trequarti con assist, ubriacanti dribbling e pericolose conclusioni verso la porta, al pari dei non meno positivi Mertens e Higuain, la cui velocità e imprevedibilità ha portato costanti pericoli alla porta di Pegolo. Bastano le reti, una per tempo, prima a firma di Dzemaili con un bel sinistro da fuori, e successivamente di Insigne con un bel destro a giro, a condannare un Sassuolo spento e rinunciatario, con il solo Berardi a meritare insieme ad uno strepitoso Pegolo (autore di grandi parate a limitare un passivo altrimenti più pesante) la piena sufficienza per caparbietà e corsa in avanti, con l’unica vera occasione che porta la firma di Zaza che, servito da Chibsah, spreca angolando troppo col destro per la meritata vittoria partenopea.
Si chiude sul 3 a 3 la sfida tra GENOA e UDINESE. Difese aperte e disattente, portieri chiamati ripetutamente a grandi interventi e giocatori offensivi ispiratissimi, sono la sintesi di una partita entusiasmante, dove la tattica lascia spazio a continui colpi di scena e ribaltamenti di fronte da una parte e dall'altra. Prima occasione per Pereyra, il cui tocco sotto è ben sventato da Perin, con l’Udinese scatenata nel primo tempo a timbrare l’1 a 0 con Basta, che insacca in rete con un bel sinistro al volo su un preciso cross dalla destra di Badu, per poi raddoppiare in contropiede con Fernandes, che ribadisce in rete una corta respinta di Perin su destro ravvicinato di Pereyra per il 2 a 0. Il Genoa, sotto di due reti a causa dei gravi errori di posizionamento del pacchetto arretrato, cerca di rialzarsi, attaccando a testa bassa e trovando il 2 a 1 con un bel colpo di testa di Konate, su preciso cross di Marchese. I friulani sembrano chiudere i conti a inizio ripresa con Muriel che insacca dal dischetto il 3 a 1 per un ingenuo fallo di Burdisso su Widmer. Il Genoa, però, ci prova anche con le palle inattive e i cross dalle fasce (pericoloso due volte Motta di testa, con il giovane Scuffet strepitoso sul secondo intervento), con l’ingresso di Fetfatzidis a cambiare le sorti del match. Dopo una bella accelerazione, il greco serve Gilardino, il cui destro deviato termina in rete per il 3 a 2, con lo stesso bomber a sfiorare ancora la rete di testa, per poi trovare il 3 a 3 finale, al termine di una convulsa azione in area, con un tocco sottoporta di rapina per lo spumeggiante e tutto sommato giusto pareggio finale.
Esce sconfitta a domicilio per 4 reti a 0 l’ATALANTA per mano del PARMA. A dispetto della mole del risultato, la gara è stata aperta per tutto il primo tempo e inizio ripresa, con gli orobici che, anzi, erano partiti meglio, con le buone geometrie del centrocampo (bene Carmona in regia e alcune buone discese sulla fascia di Raimondi), con Bonaventura e Moralez potenzialmente pericolosi in uno contro uno. Poi l’episodio a premiare un Parma comunque solido e concentrato fino a quel momento, con un sinistro deviato di Molinaro che termina in rete. L’Atalanta reagisce con Moralez che, di testa, su sponda di Denis, sfiora il pari con Mirante strepitoso nell'intervento, con Cassano che, a tratti, crea palla interessanti per i compagni, servendo Gargano il cui sinistro ravvicinato è sventato da un grande Consigli. I bergamaschi continuano a crederci, prima con Bonaventura, che di testa impegna Mirante, e poi con un destro da fuori di Baselli, sventato dall'estremo difensore emiliano. Poi, la sfortunata autorete di Benalouane con un azzardato appoggio verso il portiere, colpisce a fondo l’Atalanta, che da quel momento si disunisce, con il Parma a chiudere i conti prima con una bella punizione di Cassano e poi con Schelotto che, in contropiede, trova di sinistro il 4 a 0 per la vittoria finale emiliana.
Vince anche il LIVORNO che espugna lo stadio di CAGLIARI imponendosi sui sardi per 2 a 1. Partita brutta e dagli scarsi contenuti tecnici e di gioco per la posta in palio, con molti falli e agonismo in mezzo al campo e rare giocate di qualità, dove a fare la differenza sono le prodezze dei singoli, visti i pochi spazi concessi. A farsi preferire sono comunque i toscani, che mostrano maggior cattiveria agonistica e fame di vittoria, con la forza fisica di Mbaye e il piede caldo di Mesbah a sfornare buoni cross dalle fasce, con Emeghara e Paulinho (generosa la loro prova con grande movimento al servizio dei compagni) che cercano la giocata vincente, faticando però a trovare la porta, vista l’attenta marcatura dei difensori ospiti. Come spesso capita in questi casi, è la giocata del singolo a sbloccare il match, con Emerson che, da distanza siderale, si inventa un sinistro da capogiro che si infila nel sette per l’1 a 0, con il Cagliari che raddoppia poco dopo per rigore concesso per un’ingenuità in uscita di Avramov su Paulinho, che realizza freddamente per il 2 a 0. I sardi non ci stanno e iniziano a spingere riversandosi nella metà campo avversaria più con il cuore che con la testa, tanto che il pari scaturisce dalla giocata di un singolo, Nenè, che disegna un interno sinistro che vale il 2 a 1. I sardi provano a crederci inserendo Ibarbo e Pinilla per dare maggior peso e velocità in avanti, ma è tutto inutile, con il Livorno che si difende senza lasciare spazi, fino a portare a termine la preziosa e meritata vittoria.
Chiude la 24esima giornata di serie A con la vittoria del TORINO per 3 a 1 contro il VERONA. Inizio gara contratto ed equilibrato, con le due squadre che si annullano vicendevolmente grazie ad un ottimo assetto difensivo mirato a chiudere gli spazi in campo. Poi, al 23esimo, arriva il primo pericolo del match creato dal Verona, con Moras che da corner battuto da Romulo, impatta di testa anticipando un Padelli tutt'altro che impeccabile nell'uscita, con la palla che termina di poco a lato.
L’episodio sveglia anche il Toro, che risponde subito con una perfetta ripartenza impostata da Immobile che va via a destra, mette in mezzo per Cerci, che manca il pallone, con Masiello che arriva alle sue spalle impattando di sinistro, trovando la deviazione degli avversari, con la sfera che finisce in corner. Le due squadre continuano poi a costruire reciprocamente, con Iturbe che inizia ad accendersi con cross e accelerazioni sulla fascia destra, cercando Toni (debole conclusione del bomber verso la porta su assist dell’argentino) al quale risponde il duo Cerci-Immobile a creare presupposti di pericolosità con accelerazioni e uno contro uno. Il match si sblocca per un’ingenua trattenuta di Bovo su Gomez che causa il rigore freddamente realizzato da Toni per l’1 a 0. La ripresa vede uscire dagli spogliatoi un Toro scatenato con il baricentro della squadra notevolmente avanzato, i centrocampisti che si inseriscono con continuità a ridosso degli attaccanti, e gli esterni avanzatissimi in costante proiezione offensiva a supportare il duo Cerci-Immobile. Pochi secondi e Cerci impegna subito Rafael con un destro angolato, con El Kaddouri a disegnare uno splendido assist per Immobile che controlla e insacca di destro, seppur in fuorigioco non ravvisato, l’1 a 1, con il trequartista ad inventare un altro splendido assist, pescando Cerci a centro area con un pregevole tocco di esterno. L’attaccante italiano impatta splendidamente il pallone che si infila imparabilmente nell'angolino per il 2 a 1, con lo stesso Cerci a ricambiare il favore, servendo El Kaddouri che, di piatto destro, punisce un Rafael non esente da colpe nell'occasione, per il clamoroso 3 a 1 a ribaltare completamente il risultato. Il Verona avverte il contraccolpo psicologico e fatica a produrre una convincente reazione, provandoci esclusivamente con le giocate dei singoli, con Iturbe ad inseguire senza mai trovare la giocata vincente e Toni a lottare in area creando la più nitida palla gol per i suoi, con un potente colpo di testa controllato in due tempi da Padelli e un pericoloso destro di poco fuori. Gli ultimi veementi attacchi del Verona non portano seri pericoli ai granata, che reggono bene l’urto grazie ad un’attenta fase difensiva, portando a casa una più che meritata vittoria.
Tirando le somme, la giornata appena trascorsa lascia invariati i distacchi in vetta, con la Roma che, in attesa di recuperare il match col Parma, resta a 9 punti, vista la vittoria della Juventus sul Chievo Verona. Rinforza il terzo posto il Napoli, che si issa a più 6 sui viola, vista la concomitante sconfitta della Fiorentina contro l’Inter, che rialza finalmente la testa al pari del Milan, che torna a vincere seppur faticando col Bologna, mentre è sempre più avvincente la lotta per l’Europa League con Parma, Torino e Verona che lotteranno fino alla fine per il traguardo europeo, al pari della lotta salvezza con cinque squadre in 4 punti.

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