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Politica, Parabiago

"No al quarto binario"

Rho - Parabiago: "Il progetto di ampliamento ferroviario rischia di far deragliare ancora una volta territorio e cittadini". Le parole del portavoce M5S alla Camera dei deputati Massimo De Rosa (vicepresidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici).

Il progetto di ampliamento ferroviario rischia di far deragliare ancora una volta territorio e cittadini! Il 12 novembre 2013, su segnalazione di alcuni cittadini della zona, abbiamo presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente ed al ministro dei Trasporti in merito all’ampliamento della tratta ferroviaria “Rho-Parabiago”. Nel 2005 viene approvato dal CIPE (65/2005) un progetto preliminare che prevede l’aggiunta di un terzo binario da Rho a Gallarate (linea del Sempione) per potenziare il trasporto regionale. Nel progetto preliminare si cita chiaramente che: “la scelta di realizzare un terzo binario piuttosto che un quadruplicamento della linea è dettata dai vincoli imposti dal fitto contesto urbanistico di riferimento, che non consente l’inserimento di un ulteriore quarto binario nella sede esistente, senza bisogno di ampliamenti”. Nell’agosto del 2009 RFI presenta però un progetto definitivo che anziché dare esecuzione al preliminare a 3 binari prevede l’inserimento di un quarto binario solo per la tratta tra Rho e Parabiago (8,9 Km). Costo complessivo stimato dell’opera 450 Milioni di Euro; Il progetto definitivo è approvato dal CIPE (33/2010 pubblicato in GU il 21 febbraio 2011) senza che siano state accolte le richieste dei cittadini dei comuni coinvolti che non vogliono il quarto binario. Richieste che difendono facendo ricorso al TAR verso la delibera CIPE ed ottenendone l’annullamento con la sentenza del TAR n° 1914 del 9 luglio 2012. Ma il 15 ottobre 2013 il Ministero dell’Ambiente presenta una nuova VIA solo per il quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago. In sostanza resta il vecchio progetto definitivo. Di fatto riducono quanto sentenziato dal TAR e dal CdS alla “sussistenza di difetto motivazionale” nel parere reso dal Ministero dell’Ambiente in ordine alla compatibilità. Quest’opera rappresenterebbe l’ennesima ferita ad un territorio che si considera “perso” e quindi terra fertile di abusi! L’impatto acustico è sottostimato, in quanto lo studio effettuato considera il passaggio di soli 20 treni merci giornalieri, quando in realtà il traffico risulta già oggi essere molto più intenso. Una verifica diretta sulle ripercussioni derivanti dalle vibrazioni, relative alle abitazioni circostanti, sarà possibile solo successivamente alla realizzazione delle barriere fonoassorbenti, ma le stesse si preannunciano come fortemente impattanti su territorio e cittadini;
Si espropriano e demoliscono abitazioni, innalzano barriere antirumore di 8 metri contro le finestre delle case, si mettono in pericolo il territorio e la sicurezza ferroviaria costruendo due nuovi binari che passeranno a ridosso di alcuni impianti a rischio di incidenti rilevanti. Spendere 450 milioni di Euro per un’opera del genere significherebbe solo favorire speculazioni a discapito del territorio interessato e dei propri abitanti. Dal punto di vista ambientale, poi, la nuova infrastruttura costituirebbe la distruzione di numerose aree naturali o agricole residuali, provocherebbe l’interruzione di importantissimi corridoi ecologici, avrebbe un pesantissimo impatto in termini di consumo di suolo ed inquinamento. Chiediamo al Governo di assumere finalmente decisioni di buon senso, che siano produttive per il nostro Paese e i cittadini!

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