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Sport nazionale, Storie

50 ore sott'acqua, Danilo fa il record

L'impresa del 33enne Danilo Bernasconi. Venerdì mattina si è immerso al lago di Faggeto Lario (Como) ed è risalito domenica, poco prima delle 11. Il nuovo record mondiale di immersione continua è suo. "Un'emozione e una soddisfazione unica".

L’impresa è stata di quelle “da trattenere il fiato”. Per lui e per gli altri, certo in modo differente, ma alla fine è il risultato che conta. E che risultato! Danilo Bernasconi ce l’ha fatta: è suo il nuovo record mondiale di immersione continua. Le 48 ore e 13 minuti (fatte registrare nel 2011 in Florida da un sub americano), insomma, ormai sono solo un lontano o vicino (dipende dai punti vista) ricordo, perché il 33enne comasco domenica mattina le ha letteralmente spazzate via. Due ore in più (il cronometro si è fermato a 50 ore e meno 10 metri di profondità), tanto gli è servito per raggiungere il traguardo ed entrare così nella storia. “Un’emozione immensa – dice lo stesso Danilo – Non è semplice, ci sono stati momenti di difficoltà che però sono riuscito a superare grazie all’allenamento pratico ed alla preparazione fisica e poi ovviamente la testa e la concentrazione sono fondamentali. Gli amici, inoltre, ed i compagni della scuola di sub “Deep Stop” mi sono stati vicini per l’intera prova; a turno venivano sott’acqua per tenermi compagnia, stavamo insieme. Grazie davvero e grazie allo staff ed ai medici e psicologici, con i quali ho lavorato in questi mesi per arrivare pronto all’appuntamento e che sono stati lì con me”. Danilo è rimasto per la maggior parte del tempo su una piattaforma, a volte si spostava, giusto per muoversi un po’ e muovere i muscoli. “Avevo una particolare muta riscaldata ed una maschera granfacciale che mi ha permesso di alimentarmi con cibo liquido o semiliquido”. Tutto era stato preparato nei minimi dettagli, così quando venerdì il 33enne comasco è arrivato al lago di Faggeto Lario (Como) e si è immerso sapeva che ci sarebbe riuscito oppure no, ma almeno sarebbe tornato in superficie consapevole di aver fatto comunque una straordinaria esperienza. “La soddisfazione è grandissima – conclude – Tante le persone che mi hanno sostenuto, sono stati un appoggio importantissimo. E il lavoro prima, specifico e duro (i vari test in piscina e quindi direttamente al lago), gli esercizi pratici e per il corpo, gli incontri con gli psicologici per controllare la propria mente e tenere costantemente monitorati i singoli parametri, alla fine il risultato è la migliore ricompensa”.

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