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Legnano

Donne maltrattate: parla con la psicologa

Il servizio dell'ospedale. Un importante momento per intercettare, accogliere e ascoltare chi ha subito maltrattamenti. Una psicologa presente all'ingresso del Pronto Soccorso.

Si chiama Chiara Granelli, è psicologa e da poche ore ha cominciato a prestare la sua opera al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Legnano. Obiettivo: intercettare, accogliere e ascoltare le donne che giungono con maltrattamenti fisici e psicologici. “Far sapere alla nostra comunità quello che stiamo facendo. Far sapere alle donne maltrattate che possono contare su un nuovo servizio di accoglienza e ascolto in Pronto Soccorso – queste le parole del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, dottoressa Carla Dotti - Il Codice Rosa assume il volto della dottoressa Chiara Granelli: la troveremo dietro il bancone del triage tre volte alla settimana e sarà a disposizione delle donne che hanno subito violenza e che vogliono raccontare, liberarsi di un peso, farsi ascoltare e farsi capire. La sua presenza è frutto dell’interessamento del Lions Club San Vittore Olona, che ha fornito una borsa di studio di otto mesi alla dottoressa Granelli, per l’avvio (in fase sperimentale) del progetto. L'originalità e l'importanza di tale attività sta proprio nella presenza “fisica” dello psicologo all’ingresso del Pronto Soccorso, al bancone del triage, per cogliere il disagio fin dal momento del primo contatto. Non sappiamo se sia un valore aggiunto, ma vogliamo scoprirlo. Possiamo solo ringraziare il Lions e il suo presidente Carmen Colombo Galli per aver reso concreta una volontà, l’urgenza di intervenire, anche sulla scorta dei drammatici, quotidiani fatti di cronaca nera”. Quindi, il direttore denerale di ASL Milano 1, dottor Giorgio Scivoletto, è intervenuto sottolineando che “Il progetto “Codice rosa” costituisce un'espressione concreta delle numerose azioni avviate nel territorio a livello interistituzionale: il Tavolo Aziendale permanente che è stato istituito per la prevenzione e il contrasto della violenza domestica, grazie alla partecipazione multi professionale di rappresentanti dell’ASL Milano 1, delle aziende ospedaliere, degli enti locali, della Polizia Locale, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Terzo Settore sta consolidando la rete per prevenire e contrastare il fenomeno in modo integrato”. Ha anticipato, inoltre, l’impegno comune per la promozione di una cultura del rispetto interpersonale che si sta realizzando attraverso alcuni eventi formativi mirati: “Le iniziative già in programma per questo autunno saranno rivolte nello specifico ad approfondire le conoscenze sulle seguenti tematiche: la manipolazione affettiva, il riconoscimento della violenza nei modelli giovanili ed il trattamento del maltrattante”. La dimensione del fenomeno è contenuta nel dato fornito dal dottor Giancarlo Gini, responsabile del Pronto soccorso legnanese: “Negli ultimi due mesi abbiamo avuto dieci casi di donne maltrattate, vittime di violenze di tipo domestico, che si sono rivolte a noi. Consideriamo poi che esiste tutto un sommerso, che non possiamo registrare perché mancano le denunce”. Assenza di denunce derivante dalla paura “che toglie letteralmente la voce”, spiega la psicologa Lorena Vergani, in forza al nosocomio. “La violenza subita da persone con cui si ha un rapporto affettivo è vissuta come un brutto sogno, una sconfitta e può essere profonda al punto tale che la donna non riesca a verbalizzarla; per questo sta a noi saper cogliere il non detto, la reticenza, mettendoci a disposizione per raccogliere una testimonianza anche non immediata. Non forzeremo nessuna confessione, ma vogliamo dire: siamo qui, se vuoi”.
La dottoressa Chiara Granelli ha aggiunto: “La donna che arriva in Pronto soccorso è spesso paradossalmente afflitta da un senso di colpa, da un carico emotivo che la schiaccia. Il mio primo compito sarà accoglierla, ascoltarla e riuscire a darle un po’ di sicurezza”. Per accompagnare in modo rispettoso la donna in un percorso di affrancamento dalla violenza fa la sua parte anche il comune di Legnano, rappresentato dall’assessore alle Politiche Sociali, Giampiero Colombo: “Tre le nostre azioni abbiamo costituito uno sportello antiviolenza, attivo da circa un anno. Abbiamo aderito al Progetto Lule, contro lo sfruttamento delle donne. E sarà di prossima costituzione uno sportello di ascolto e consulenza legale per coloro che subiscono violenza e maltrattamenti”. Lasciamo l’ultimo pensiero a Carmen Colombo Galli, presidente Lions Club San Vittore Olona: “Vogliamo che il Codice Rosa sia un passo concreto per debellare una violenza che offende tutti noi, uomini e donne, e che ogni giorno diventa sempre più insopportabile".

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