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Castano Primo, Nosate, Turbigo

Adesso il coordinamento "No terza pista"

Cittadini e comitati insieme. "Quando l'unione fa la forza": la neonata realtà in campo per sensibilizzare e con una serie di iniziative e attività. Per ora i comuni sono otto.

Per ora Turbigo, Nosate, Robecchetto con Induno, Castano Primo, Vanzaghello, Buscate, Cuggiono e Inveruno, ma si lavora per crescere ulteriormente. Gli uni affianco agli altri… quando “l’unione fa la forza”: lo sanno bene i cittadini ed i comitati attivi ormai da tempo per la salvaguardia del territorio, allora oggi eccoli ancor di più insieme. Tanto è stato detto e fatto, tanto, però, si può e soprattutto si deve continuare a dire e fare, e il neonato “Coordinamento No terza pista” avrà proprio questi obiettivi. “La gente e i nostri paesi vanno tutelati, così tra i cittadini ed i comitati ci siamo attivati per dare vita ad un’organizzazione che potesse riunirci tutti e dove condividere idee, progetti e iniziative”. Da una parte, dunque, le singole Amministrazioni comunali, impegnate con i differenti canali istituzionali, dall’altra, appunto, un coordinamento con la popolazione e le realtà per essere vicini a chi vive o lavora da noi. Nello specifico, il nuovo gruppo collaborerà con l’associazione “Viva via Gaggio” ed ha tra le sue principali finalità, la sensibilizzazione della cittadinanza facendo in modo che decisioni significative e decisive per il futuro di quest’area (come l’approvazione del Masterplan di Malpensa) vengano prese tenendo conto del parere delle persone direttamente coinvolte, ovvero di coloro che qui ci abitano o hanno un impiego. “La questione relativa al Masterplan è una tematica di vitale importanza per il territorio – dicono dal “Coordinamento No terza pista” – Per anni siamo stati “tranquillizzati” dalle istituzioni nazionali e regionali: ci siamo sentiti dire che la realizzazione della terza pista era necessaria per l’aeroporto, che ciò avrebbe portato lavoro, sviluppo e crescita economica. Solo promesse altisonanti che, però, si scontrano con la realtà dei fatti. Con la terza pista, infatti, verrà realizzato un enorme polo logistico, costruito senza pagare gli oneri di urbanizzazione e che non sarà tenuto, in futuro, a versare l’Imu, in quanto le strutture si trovano all’interno del sedime aeroportuale. Le ditte che vi si insedieranno avranno pertanto spese minori, facendo concorrenza sleale alle imprese locali. A questo si aggiunge che il Masterplan sarà realizzato utilizzando un miliardo e trecento milioni di denaro pubblico”. Non solo i danni economici, il “Coordinamento No terza pista” pone le attenzioni anche su altri due tasselli fondamentali. “L’ambiente e la salute – concludono – Una vasta area verde verrà disboscata, andando a distruggere la brughiera del Gaggio. Lo stesso accadrà in molte altre zone, che subiranno modifiche e devastazione, compromettendo in maniera significativa la salute di ciascuno di noi e delle generazioni future”.

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