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Castano Primo

"Chiudiamo per un po' il Paccagnini"

Le entrate sono sempre meno ed i comuni fanno fatica ad andare avanti. Castano sceglie di razionalizzare i costi. Quando non ci sono eventi in calendario l'auditorium rimmarà chiuso. Si lavora per organizzare le attività delle associazioni che qui svolgevano i loro programmi. "Così si abbassano i costi generali".

I tagli sono continui, le entrate, invece, sempre meno. “Bisogna fare qualcosa. Così non possiamo andare avanti”. E quel qualcosa a Castano Primo si chiama razionalizzazione. Non hanno, insomma, perso tempo il sindaco e la giunta per il bene della città e dei castanesi. “La situazione di difficoltà con cui quotidianamente i comuni sono costretti a fare i conti – dice il primo cittadino Franco Rudoni – è sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno, poi, le Amministrazioni comunali si trovano a doversi confrontare con una realtà critica”. L’idea, quindi, che subito è venuta in mente negli uffici del palazzo Municipale è stata, appunto, razionalizzare le spese attuali. Un primo tassello, ma fondamentale soprattutto se si vuole guardare al futuro con maggiore serenità. “Stiamo vagliando attentamente le singole possibilità – continua il sindaco – L’intenzione sarebbe di chiudere temporaneamente l’auditorium Paccagnini, almeno per ridurre ed avere un significativo risparmio per quanto concerne i costi generali (per intenderci, luce, riscaldamento e via dicendo; e che oggi all’anno, da soli, si aggirano attorno a circa 40 mila euro). Voglio ribadire e specificare che non si tratta di una chiusura definitiva, ma si vorrebbe lasciare fermo l’auditorium in quei mesi dove non sono previste attività ed iniziative. Mentre, invece, sarà garantita normalmente la stagione con i vari appuntamenti in calendario”. Nello specifico la struttura (“Che è e rimane un fiore all’occhiello ed un punto di riferimento per la cultura a Castano e nel territorio – ripete Rudoni”), una volta conclusi gli spettacoli e gli eventi di quest’anno, resterà in “stand by” fino a quando non ripartirà il nuovo anno di attività (“stop” nei mesi autunnali e per le prime settimane dell’inverno, molto probabilmente). “Capita spesso che in una giornata ci sia magari solamente un’unica associazione che si ritrovi lì, con i costi che ne conseguono al comune per tenerla aperta. Per le realtà associative stiamo cercando una soluzione alternativa, l’idea potrebbe essere raggrupparne più di una nella stessa giornata così da permettere a ciascuna di loro di svolgere in maniera regolare i singoli programmi e contemporaneamente a noi di abbassare notevolmente i costi generali”.

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