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Castano Primo, Nosate

Sui pedali, verso la capitale

Sei ciclisti - appassionati del Pedale Castanese di Castano e un amico di Nosate hanno raggiunto Roma per l'udienza con Papa Francesco in bicicletta. "Un'esperienza unica".

L’idea è nata quasi per caso, dopo una normalissima chiacchierata. E alla fine… giusto il tempo di organizzarsi che erano in viaggio. L’esperienza, poi, è stata magnifica e nemmeno il meteo (sole e pioggia si sono alternati sul percorso) li ha fermati, anzi al ritorno il primo pensiero è andato già al prossimo anno. Sono bastate, dunque, poche parole perché quell’iniziativa pensata e sognata solo qualche settimana fa diventasse realtà. Allora, eccoli tutti in piazza Mazzini (un gruppo di ciclisti – amici del Pedale Castanese, storica società di ciclismo di Castano Primo, in totale 6, e con loro anche un altro amico della vicina Nosate che li ha accompagnati con un furgone per il supporto logistico) pronti a partire: destinazione Roma e piazza San Pietro. La prima tappa, circa 175 chilometri, e si è giunti ai piedi del passo della Cisa, quindi il giorno dopo, decisamente più impegnativo, con appunto il superamento dello stesso passo, li ha portati fino in Liguria e da qui, accompagnati da una serie di acquazzoni, sono arrivati a Livorno. La fatica è finita così dopo 205 chilometri. “Terzo giorno e terza tappa – raccontano Sergio Bernareggi, Emanuele Bergamo, Luca Carchen, Stefano Croci, Mauro Quaresimin, Luciano Rivolta e Mario Peretti – Poteva essere tranquilla, ma ancora una volta un violento temporale ci ha sorpresi verso mezzogiorno, costringendoci a ripararci sotto la pensilina di una stazione di servizio. Il tempo che smettesse di piovere e poi siamo ripartiti fino ad Orbetello, dopo 185 chilometri”. Il quarto e ultimo appuntamento è stato una vera e propria passerella, un sali – scendi tra le colline, ed ecco che finalmente il gruppo ha raggiunto la capitale. “Abbiamo assistito all’udienza generale di papa Francesco – concludono – e nel pomeriggio ci siamo rimessi in viaggio per tornare a casa. Una parte è rientrata in treno, un’altra con il furgone che ci aveva accompagnato per tutto il tragitto. E’ stata un’esperienza unica e fantastica, speriamo l’anno prossimo di riuscire a ripetere l’avventura verso una nuova meta”.

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