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Turbigo

Preoccupa la microcriminalità

La sicurezza passa anche da un questionario. Sono stati resi noti i dati dell'iniziativa promossa e organizzata dalla commissione sicurezza. Cosa dicono i turbighesi?

La preoccupazione maggiore è, certamente, la microcriminalità (con il 24,4%), appena dietro, però, ci sono la disoccupazione (il 23,7%), l’immigrazione (il 17,6%) e, quindi, la scarsa illuminazione (il 17,7%). La sicurezza passa anche da un questionario. Numeri e cifre che, seppur una minima parte (solamente 226 turbighesi, infatti, l’hanno compilato), sono, comunque, un importante tassello da cui partire per poter fare un’analisi della situazione a Turbigo. Così, dopo che la commissione sicurezza presieduta da Renzo Della Valle, l’aveva predisposto, raggiungendo, successivamente, la popolazione, adesso è il momento di fare un bilancio di quanto emerso. Tra i dati generali in evidenza, è subito chiaro come il quartiere Centro Storico è stato quello che ha registrato la più ampia partecipazione nel rispondere, mentre per quanto concerne le fasce d’età, chi ha aderito in maniera consistente all’iniziativa (“Percezione sicurezza”, questo il nome del questionario) sono stati i maschi tra i 58 ed i 76 anni. Nello specifico, poi, preoccupano, come detto, la microcriminalità, la disoccupazione e l’immigrazione; quindi, tra i fenomeni che avvengono con più frequenza i furti col 16,6%, l’abbandono di rifiuti al 10,4% e gli atti di vandalismo (9%). Per ciò che concerne le problematiche principali, invece, accanto all’illuminazione, ecco i pochi servizi al 16,4%, la scarsa manutenzione dell’arredo urbano (15,6%), la difficoltà di parcheggio (14,5%) e la presenza di extracomunitari (21,6%); e delle zone del paese, quelle più pericolose sono risultate essere le strade in orari serali e notturni (28%), seguite dalle periferie (19%) e dalle aree attorno al cimitero (16,9%). Infine, quando si chiede se si hanno subito episodi criminosi e quali, i furti o i tentati colpi in casa sono al primo posto con il 31%, quindi quelli di biciclette (14,4%) o di oggetti personali (13,1%). Altro dato significativo è come la gran parte dei turbighesi ha adottato appositi sistemi per tenere al sicuro la propria abitazione: in totale il 56,3%. L’ultimo step, si interroga il cittadino su quali attività o iniziative dovrebbero essere messe in campo dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine ed anche qui le risposte sono differenti. “Voglio, innanzitutto ringraziare i turbighesi che hanno risposto al questionario. L’attenzione che stiamo mettendo in campo per la sicurezza è da sempre molto alta – commenta il sindaco, Christian Garavaglia – La nostra polizia locale, quotidianamente, è impegnata sul campo con attività e servizi vari, inoltre, da anni, siamo in prima linea nelle scuole con incontri con gli studenti per l’educazione alla legalità e stradale. In via sperimentale, poi, nei mesi scorsi è partito anche un ulteriore progetto: l’ufficio mobile nei quartieri Arbusta e Rugalet, per essere ancora più presenti e vicini alla popolazione”. "Il progetto prevede il posizionamento della stazione mobile in queste due zone - conclude il comandante dei vigili urbani, Fabrizio Rudoni - non tanto per effettuare controlli sulle violazioni del codice della strada, ma proprio per permettere a chi abita in quelle parti del paese di avvicinarsi all'ufficio, anche semplicemente per fare domande o chiedere informazioni".

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