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Salute, Legnano

Avanti con la 'Cittadella della Salute'

I Sindacati ribadiscono la loro posizione dopo l’incontro dello scorso 14 gennaio con Comune, Asl e Azienda Ospedaliera: i novanta posti letto vanno attivati e debbono rimanere pubblici

Un incontro per ribadire i contenuti dell’Accordo sottoscritto nell’aprile del 2011 rispetto al futuro dell’ex ospedale ‘Civile’ di Legnano. Venerdì sera, i Segretari territoriali di CIGL (Vanda Muzzioli), CISL (Giuseppe Oliva con Rocco Sabatino) e UIL (Stefano Dell’Acqua), hanno convocato una conferenza urgente presso la sede della Cisl di Via XXIX Maggio per tornare a riaffermare la propria posizione. “La salute va gestita dal pubblico e c’è una necessità assoluta di attivare quei 90 posti che sono assolutamente complementari rispetto ad un ospedale ad alta intensità com’è stato concepito il nuovo nosocomio di Legnano”.
Questa in pillole la posizione ripetuta in modo chiaro dagli esponenti delle parti sociali. “Giudichiamo positivo il fatto che dopo quasi due anni – ha dichiarato Rocco Sabatino della CISL – siamo riusciti ad incontrare e a mettere attorno ad un tavolo in contemporanea tutti gli interlocutori di questa vicenda. E, non di meno, accettiamo di buon grado i due mesi che si sono presi per poi passare alla fase operativa di quel protocollo d’intenti messo nero su bianco sin dal 2009. E’ fuor di discussione, però, – ha continuato Sabatino – che dopo questi 60 giorni vogliamo avere risposte effettive. Il percorso sul tema della continuità assistenziale va affrontato e non è più rinviabile”.
A questo proposito, va rimarcato che la Regione Lombardia ha dato via libera all’accredito per i 90 posti come previsto nel verbale d’accordo dove si dice “che ‘La Palazzina ‘Materno Infantile’ è destinata a sede di un progetto di assistenza a bassa intensità di cure. Tale progetto si propone di realizzare un percorso intermedio fra il territorio e l’ospedale e viceversa che provveda a garantire alle persone fragili una soluzione abitativa temporanea e protetta”.
A preoccupare il fatto che in quest’ottica sono già andati deserti due bandi di concorso per l’affidamento a privati. In tal senso i Sindacati hanno rinnovato la necessità che il servizio rimanga pubblico.
“Ci conforta il fatto che tutti e tre i soggetti coinvolti nel progetto abbiano confermato la loro volontà ad andare avanti, anche se, come nel caso del Comune, con qualche riserva da un punto di vista economico”.
“Noi comunque – hanno concluso i tre sindacalisti – non ci spostiamo dalla posizione di partenza. Creare un punto unico per questo genere di servizi legati alle fragilità presso il vecchio ospedale di via Candiani e, al contempo, un servizio di primo soccorso capace di affiancare ed integrare il ‘118’ rimangono per noi una priorità che perseguiremo con determinazione e, se del caso, mettendo in campo, tutti gli strumenti di pressione e mobilitazione necessari”.

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