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Corbetta

SEL dopo il caso 'cori razzisti'

"Il sindaco, la giunta ed i partiti che hanno sostenuto la lista 'Corbetta - Federalismo e Libertà' devono fare un'attenta riflessione". L'intervento di Bianchi, portavoce di Sel.

"I recenti fatti di cronaca che hanno riguardato l’Assessore Grittini, impongono una seria riflessione e un chiarimento sul significato di “etica politica” da parte del Sindaco Balzarotti, della Giunta e dei partiti che hanno dato vita alla lista “Corbetta – Federalismo e Libertà". E’ questo il commento di Bruno Bianchi, portavoce di Sinistra Ecologia e Libertà di Corbetta, riguardo al coinvolgimento dell’Assessore leghista nella triste vicenda dei cori razzisti indirizzati ai giocatori del Milan, durante l’amichevole con la Pro Patria. "Inoltre - prosegue Bianchi - ci aspettiamo una presa di posizione che salvaguardi il significato del messaggio sportivo e del contributo che i giovani possono dare alla società, argomenti sui qualiè possibile costruire il futuro e coltivare relazioni". Ma questo passaggio non può sgombrare il campo dalle ombre sulla solidità dell’amministrazione guidata dal sindaco Balzarotti. E’ la stessa genesi della nomina di Grittini ad Assessore, conseguente all’uscita dalla Giunta del consigliere Crusco per motivi personali, ad alimentare queste ombre. "Perché un assessore rinuncia al suo incarico senza aver ricevuto una sfiducia palese e un consigliere senza esperienza entra nella Giunta, determinando uno spostamento di deleghe verso altri assessori? Non erano stati sufficienti i primi 100 giorni (il cosiddetto periodo di rodaggio a detta del Sindaco) per metterne alla prova le capacità ed affidargli incarichi più onerosi?. Come rappresentanti di Sinistra Ecologia e Libertà riteniamo inevitabili le dimissioni dell’Assessore Grittini che ha disatteso il suo ruolo nelle competenze per cui era stato scelto e, allo stesso tempo, crediamo che la distanza fra i suoi comportamenti e ciò che “doveva” rappresentare sia figlia di colpe non totalmente sue. Ma questo, è difficile accettare da chi si professa “buon padre di famiglia".

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