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Corbetta

SCR: Maurizio Sala lascia

Società risanata e bilancio in attivo. Il Consigliere comunale si trovava in una condizione di 'incompatibilità'

La definisce “una scelta fatta più con il cuore che con la ragione”. Maurizio Sala tra i fondatori di essere Scr e suo presidente nel 2005, era tornato nel Consiglio d’Amministrazione della Public Utility corbettese su espressa richiesta del sindaco Antonio Balzarotti. Ma l’altra settimana in Consiglio comunale è stata sollevata la sua condizione di ‘incompatibilità’. E, in effetti, formalmente, chi detiene incarichi all’interno del Comune – Sala è consigliere comunale di minoranza – non potrebbe far parte del Consiglio d’amministrazione di Scr di cui il Comune stesso ha una quota pari al 25%. In realtà, giova ricordare, che secondo una prassi invalsa e mai finora contestata, altri amministratori pubblici avevano avuto incarichi all’interno della partecipata. Vedasi i casi citati da Sala dell’allora presidente del Consiglio comunale di Corbetta Aldo Ateri o, ancora, dello stesso assessore Milanese. “Ho voluto rassegnare le mie dimissioni – ha spiegato mercoledì pomeriggio in conferenza Sala – prima ancora che qualcuno me le domandasse. Rimane il fatto che questo è un tipico esempio di comportamento che va contro il buon senso comune”. Insomma, un ‘cavillo’ più che una questione di sostanza. “Anche perché – ha rimarcato Sala che nella vita fa l’imprenditore ed è il titolare della Foundry Ecocer – da Scr non ho mai preso un euro. Quello che ho fatto l’ho sempre fatto per amore della mia città e perché credo che quest’azienda sia un patrimonio di questo territorio dal salvaguardare”. In effetti, ci sono da salvaguardare anche 7 posti di lavoro, ovvero, gli occupati diretti di Scr. A cui si deve aggiungere l’indotto delle realtà che con Scr collaborano. Sala comunque ha colto l’occasione della conferenza per togliersi qualche sassolino della scarpa. “Voglio ricordare che Scr nata nel’96 (all’epoca Corbetta era tra i primi 5 comuni italiani ad aver avviato la differenziata) era un gioiellino. Tanto che nel 2005 con il sottoscritto Presidente aveva ancora un bilancio con un utile di 64mila euro”. Poi ecco il tracollo. “Perché – ha incalzato Sala – è entrata quella politica che ha introdotto meccanismi configgenti rispetto al primo obiettivo di un’impresa che deve essere quello di fare utile”.
Prima la chiusura dell’impianto di compostaggio, quindi la ‘svendita’ del servizio di raccolta a Navigli Ambiente - “che di fatto avrebbe potuto avvenire un anno prima incamerando almeno 100 mila euro in più” – e dulcis in fundo la vendita a favore del Comune di Corbetta della piattaforma ecologica che, di fatto, senza un piano industriale correttivo avrebbe ‘distrutto’ Scr. Queste per Sala le ragioni della crisi. Con un capitale sociale in picchiata da 10.19271 in regime di Spa a 76.065 come Srl. E un cambio pesante negli equilibri societari: tanto che il Comune di Marcallo con Casone socio storico ha ottenuto oggi il 26% delle quote ossia la maggioranza anche rispetto a quello che era sempre stato il socio di riferimento Corbetta (25%).
“Sono tornato – ha chiarito Sala – perché erano vicini a portare i libri in Tribunale. Oggi grazie all’importante contributo del presidente Cerati, di Gotti (uno dei fondatori di Scr al pari di Crusco, dei sindaci e di tutte le maestranze abbiamo ribaltato la situazione con un bilancio 2012 pronto a chiudere i attivo grazie al taglio di diverse consulenze e una serie di scelte che ci hanno fatto risparmiare fino a 120 mila euro”.
Le prospettive di ripresa, secondo quanto tratteggiato da Sala sono buone. “Perché adesso c’è un piano industriale che prevede la creazione di una piattaforma di secondo livello dove potranno essere conferiti rifiuti derivanti da sfalci e florovivaistica”. Questo nuovo ‘business’ porterà, con tutta probabilità, entro fine anno ad un aumento del capitale sociale fino a 200 mila euro.

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