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Castano Primo, Turbigo

Il tavolo deciderà sul cogeneratore

Il primo dei tre incontri è stato fatto. Adesso, gli altri due e, poi, il 17 dicembre, il parere finale. Il tavolo di lavoro sul cogeneratore, tra Turbigo e Castano, è partito.

I nomi sono, adesso, ufficiali. E, subito, c’è stato anche il primo dei tre incontri, fino al parere finale. Più semplicemente “si” o “no”: toccherà al tavolo di lavoro, deciso durante il consiglio comunale aperto dello scorso venerdì 16 novembre, pronunciarsi sull’impianto di cogenerazione che avrebbe dovuto sorgere tra le vie Lombardia e Molinara a Turbigo. L’ultima parola, insomma, passa proprio da qui. Intanto, come detto, il gruppo si è, già, messo all’opera per confrontarsi e studiare, nuovamente, tutte le carte e le varie documentazioni. Un momento di confronto, certamente, importante che vedrà di fronte diverse realtà e istituzioni del territorio: dall’Amministrazione comunale turbighese (in rappresentanza ci sono il sindaco, Christian Garavaglia, e la responsabile dell’ufficio Ecologia e Attività Produttive, Viviana De Col), passando per i cittadini (il comitato “Io amo il mio paese – No alle Bio... Balle”, sorto, appunto, in difesa del territorio e della sua gente non appena si è diffusa la notizia dell’imminente costruzione di una centrale a biomassa, e che sarà rappresentato da Davide Gritti e dal dottor Severino Menaspà), quindi gli altri comuni confinanti o, comunque, vicini a Turbigo (Castano Primo, Nosate, Robecchetto con Induno e Vanzaghello) con l’assessore all’Ecologia castanese, Franco Gaiara; infine, Legambiente e la Coldiretti (rispettivamente, Claudio Spreafico e Orfeo Favotto) e il Parco del Ticino (il direttore Claudio Peja). “Ci siamo dati tempo fino alla settimana del 17 dicembre prossimo – spiega il primo cittadino turbighese, Christian Garavaglia – per, poi, arrivare ad un parere. Adesso ci saranno tre incontri (il primo è stato fatto martedì), durante i quali ragionare e analizzare nel dettaglio la situazione, fino, appunto, alla decisione finale”. E con la “Ely S.p.A.”, l’azienda che sta costruendo l’impianto, che ha dato la sua disponibilità ad accettare come vincolante quanto, a maggioranza, il tavolo sceglierà.

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