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Castano Primo

Cogeneratore, lettera a Rudoni

L'impianto che sorgerà al confine con Turbigo arriva sul tavolo della giunta castanese. Una cittadina scrive al sindaco per chiedere l'intervento suo e dell'Amministrazione.

L'impianto di cogenerazione che sorgerà alla periferia di Turbigo, al confine con la vicina Castano Primo, arriva, adesso, proprio sul tavolo delle stessa giunta castanese. I cittadini chiedono che il sindaco Franco Rudoni e l'Amministrazione comunale intervengano, per tutelare chi vive o ha un'attività in quella zona. E lo fanno tramite una lettera, che una cittadina castanese, che vive in via Della Valle, ha voluto, appunto, far pervenire al primo cittadino di Castano.

"Gentile sindaco Franco Rudoni,
sono una cittadina di Castano Primo e abito in via Della Valle. Come ormai lei ben saprà, in via Molinara a Turbigo, sul confine con Castano, sta sorgendo una centrale a biomassa. Scrivo per sollecitare il vostro intervento, perché spero che la vostra giunta sappia tutelare i propri cittadini, come non ha saputo fare quella turbighese. Le ricadute sulla salute e sull'ambiente di questa centrale riguardano tanto Turbigo quanto Castano. In quanto italiana, inoltre, mi sento profondamente offesa e nauseata da come vengono utilizzati gli incentivi pubblici, soldi di noi tutti. Voglio credere che in quanto rappresentante, lei condivida il mio sentimento, che qui le porto a nome di molte altre persone.

QUESTA LA SINTESI DELL'ACCADUTO:
* Il 20 Ottobre 2012 degli abitanti di Via Lombardia/Via Molinara/Via Della Valle scoprono da un giornale locale che l’azienda Ely s.p.a. costruirà proprio in via Lombardia a Turbigo (al confine con Castano Primo) una centrale a biomassa. Sorgerà a meno di 100 metri dalle abitazioni e su terreno agricolo. Inizia l’incredulo tam-tam e il 22 Ottobre, senza essere invitati, diversi cittadini si presentano alla Consulta Ecosostenibilità per chiedere spiegazioni. Scoprono che, non solo il Comune è a conoscenza del progetto almeno dal 30 Maggio 2012, ma ha dato il proprio parere favorevole alla costruzione senza consultare né avvisare i cittadini. Scoppiato il bubbone, nel giro di due giorni arriva il tempestivo “via libera” della provincia e iniziano i lavori tramite una procedura d’urgenza: la mattina del 25 Ottobre, quando è ancora buio, ruspe e furgoni occupano il terreno e iniziano i lavori.

ANCHE SE NON CI E’ STATO CHIESTO, QUESTO E’ IL NOSTRO PARERE:
* Gli aerei dalla Malpensa, l’enorme centrale termoelettrica Enel, i cavi dell’alta tensione e le cave ci bastano.
* La centrale consumerà una tonnellata di cippato di legno all’ora, 24 ore su 24. Ciò significa che verranno immesse sostanze nocive nell’aria e circoleranno mezzi pesanti che inquinano. Non vogliamo che la nostra salute sia messa ulteriormente a rischio.
* Il fatto che ci siano incentivi economici per la costruzione di centrali a biomassa su terreni agricoli, non significa che siano un bene per qualsiasi territorio. E per il nostro non lo è sicuramente.
* L’unica che avrà benefici da questo impianto è la Ely s.p.a. Non vogliamo sacrificarci per gli utili di un’azienda privata. Pretendiamo di essere Rispettati. Informati.

I lavori continuano frenetici di giorno e di notte la sorveglianza monitora il cantiere. All'ultimo consiglio comunale di Turbigo, che aveva come tema l'Imu, erano presenti vigili e carabinieri. Questa reazione alla paura nei confronti dei cittadini che si informano è impropria. L'altra sera, lunedì 5 novembre, circa 250 persone si sono riunite in un'assemblea spontanea per informarsi e creare un comitato. Tra queste persone c'erano molti abitanti del suo comune. Vorrei sottolineare che questo spaventoso proliferare di centrali a biomassa ci allarma, non solo come turbighesi o castanesi, ma come cittadini italiani ed europei. L'Unione Europea, come lei ben saprà, incentiva le cosiddette 'energie rinnovabili' con l'obiettivo di creare un microsistema locale che utilizzi gli scarti dell'agricoltura per fornire energia tramite teleriscaldamento, rimpiazzando in questo modo altre fonti di energia 'non rinnovabili'. Le relazioni in nostro possesso e le notize forniteci dall'assessore all'Ecologia di Turbigo ci dicono che non solo non si postula come necessario un impianto di teleriscaldamento per il paese, ma per la 'filiera corta' il cippato di legno arriverà dalla Valsesia, dalla Toscana e dalla Germania. Non c'è ombra di dubbio che la localizzazione di una centrale di questo tipo nel nostro territorio non ha nessun senso, se non quello di riempire le tasche di un privato a danno della nostra salute e a spese degli italiani. Se la legge permette questo, ricordiamoci che la legge può essere migliorata, ma la nostra salute compromessa è un danno irreversibile. Subiamo già troppo. Come cittadina che da lei e la sua giunta deve essere rappresentata, a nome di molti altri castanesi, chiedo di consultarci e di prendere una posizione di denuncia netta e chiara rispetto a questa grave vicenda [...]. Difendete i diritti e la salute dei vostri cittadini e tutelate il vostro territorio. Siete invitati a partecipare alle assemblee aperte che si terranno a Turbigo e delle quali avrete comunicazione. Contiamo su di voi, è questo il momento per dimostrare che facciamo bene a farlo.
Rimango a totale disposizione per qualsiasi ulteriore informazione. Cordiali saluti".

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