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Fuori campo

Juve sempre prima, l'Inter c'è

Un turno infrasettimanale che rinforza il primo posto dei bianconeri. Subito dietro, però, c'è l'Inter e sabato sera sfida scudetto tra Juve e nerazzurri.

La decima giornata in turno infrasettimanale si apre con la sfida al Barbera tra PALERMO e MILAN, che non va oltre al 2-2. Primo parte a tinte rosanero, con il rigore causato da Abate e trasformato da Miccoli e il bel gol di Brienza, che viene lasciato tirare liberamente dalla statica difesa milanista. I rossoneri faticano a produrre gioco e occasioni. Buona, invece, la prova degli attaccanti palermitani, che, oltre ai gol, riescono a mettere in difficoltà i centrali milanisti. Nel secondo tempo, invece, entra in campo un altro Milan, grazie soprattutto a Montolivo, che si dimostra l’uomo più tecnico della mediana. Il centrocampista della nazionale, oltre a smistare gioco a centrocampo, s’inserisce alla perfezione in fase offensiva, trovando il gol del 2 a 1 grazie all’assist di Bojan che, subentrato nel secondo tempo, disputa un’ottima gara saltando spesso l’uomo e creando superiorità numerica in attacco. E’ poi il solito faraone El Shaarawy a trovare la rete del pareggio con un bel destro. Ottima affermazione del CAGLIARI, che in casa strapazza per 4 a 2 un SIENA sempre più in crisi di gioco e risultati. Per i sardi 2 reti di Nenè, una di Sau e una di Ribero, di Bogdani e Calaiò per i bianconeri. La partita è dominata per larghi tratti dai padroni di casa che, con gli uomini della mediana, oltre a fare ottimo filtro a centrocampo, verticalizzano splendidamente per i propri attaccanti, che trovano con facilità la rete e, già, nel primo tempo chiudono la partita sul punteggio di 3 a 1. La prova del Siena è particolarmente negativa, soprattutto nei reparti di difesa e centrocampo, che non riescono ad opporsi agli inserimenti degli avversari in zona gol. Unica nota positiva della squadra toscana (che finisce la partita in 10 per l’espulsione del difensore Neto) è il moto di orgoglio che porta, prima al 3 a 1 di Bogdani e, poi, al 4-2 con Calaiò, che si riscatta così dopo aver sbagliato un rigore nel primo tempo, splendidamente sventato da Agazzi. Si aggiudica un importante scontro salvezza il CHIEVO VERONA, che vince a domicilio contro il PESCARA, il cui allenatore Stroppa è sempre più vicino all’esonero vista la classifica alquanto deficitaria. Inizialmente, nessuna delle due squadre riesce a prendere il sopravvento sugli avversari. L’equilibrio continua a farla da padrone, anche se l’espulsione di Romagnoli a metà primo tempo condanna gli abruzzesi a giocare gran parte del match con un uomo in meno. Ma come spesso accade, sono gli episodi a cambiare le partite, e il Chievo Verona è bravo a sfruttarli: prima realizzando con Luciano il rigore ingenuamente procurato da Modesto e poi con un bel contropiede chiuso da Stojan, che segna il gol vittoria. Per il Pescara, che non avrebbe demeritato il pareggio, una nota di merito va al giovane portiere Perin che, viste le sue buone prestazioni, fa già gola a molti club. Bel pareggio al Friuli tra UDINESE e CATANIA, che danno vita ad un match intenso e combattuto. Come da pronostico, sono gli uomini di maggiore qualità delle due squadre che infiammano la gara. Il Catania si rende pericoloso con Bergessio che, ben servito da Lodi, conclude di poco a lato dalla porta difesa da Brkic. L’Udinese, dal canto suo, non sta a guardare: Badu, lanciato sulla fascia, entra in area di rigore dove, toccato leggermente da un avversario, si lascia cadere. Genera così il rigore trasformato da Di Natale, al quale potrebbe far seguito il raddoppio del compagno Lazzari che, però, a pochi centimetri dalla porta, spara incredibilmente alto. Ma il Catania non ci sta. Dopo un’insistita azione sulla destra, trova prima il pareggio con il neoentrato Castro, che è abile a depositare in rete dopo il grave errore di disimpegno della difesa friulana, e successivamente, su gioiello balistico di Lodi su punizione, la rete del vantaggio. Ma si sa, i grandi campioni vengono fuori quando più conta, e quando l’Udinese sembra ormai dover uscire sconfitta, il suo capitano, che per stessa ammissione di Guidolin sarebbe dovuto essere sostituito, su una palla lanciata in area, stoppa splendidamente il pallone e incrocia il destro per il pareggio finale. Fermata sul pareggio anche la LAZIO, che all’Olimpico non va oltre l’1 a 1 contro un ostico TORINO. Per i biancocelesti, che risentono fortemente delle assenze di Hernanes e Ledesma a centrocampo, non una grande prova, il cui il risultato più ovvio e giusto sembra proprio il pari. Eccellente prestazione per Mauri, che segna e si propone spesso in avanti con i suoi puntuali inserimenti, e dell’estremo difensore Bizzarri, strepitoso nel chiudere in piena area lo specchio della porta ai giocatori del Torino, ed in particolar modo sull’occasione da Cerci. Per il Torino, ottimo Glik, che finalmente si riscatta delle sue ultime opache prestazioni con un bel gol e un’attenta prova in fase difensiva, e Cerci, abile a saltare l’uomo, su cui pesa però la poca freddezza mostrata in area avversaria. Inattesa battuta d’arresto del NAPOLI, che a Bergamo viene sconfitto per uno a zero da una buona ATALANTA. Dopo un discreto inizio dei partenopei, che si fanno pericolosi con Insigne, è l’Atalanta, che con una bella sponda di Denis, libera al tiro Carmona che, rientrato dopo tanti mesi di forzata assenza dai campi da calcio, trova uno splendido destro al volo che si infila nel sette. Da quel momento il Napoli si riversa nella metà campo avversaria, creando diverse occasioni da rete con Insigne, Maggio, e la più clamorosa con Hamsik, il migliore dei suoi.
Seppur risenta della mancanza in zona rete del Matador Cavani, disputa una gara impeccabile per il gioco mostrato. Forse l’unica sfortuna della squadra di Mazzarri è quella di essersi imbattuta in una giornata di grazia del portiere avversario Consigli che compie splendidi interventi per tutto il match. Seconda sconfitta di fila per la ROMA, che perde 3 a 2 a PARMA, in un campo al limite della praticabilità. Per l’ennesima volta è fortemente negativa la prova del reparto difensivo, ma in questa occasione a deludere è soprattutto l’attacco, spento e senza idee, con il solo Lamela ispirato e volitivo.
E’ proprio il fantasista argentino ad aprire le marcature con un bel sinistro a giro, ma, un Parma volitivo e ben messo in campo da Donadoni, ribatte colpo su colpo, trovando il pareggio con Belfodil e, quindi, si porta sul 2 a 1 con Parolo concludendo così la prima fazione di gioco. Nel secondo tempo il copione non cambia: è sempre il Parma a mostrarsi più pericoloso, anche grazie alle giocate di Biabiany che, sfuggendo ad un impalpabile De Rossi, mette in mezzo un pallone d’oro, che dopo diversi batti e ribatti viene insaccato da Zaccardo. Nel finale di gara, la Roma trova il gol con Totti e, nonostante l’espulsione di Belfodil, non riesce a segnare la rete del pareggio. Si conferma padrona del campionato la JUVENTUS, che vince contro un buon BOLOGNA. E’ la vecchia signora, sin da subito, a fare la partita, con il centrocampo che sovrasta gli avversari pur senza due titolari come Asamoah e Marchisio, i cui sostituti, Giaccherini e Pogba, meglio non si potevano presentare. Il primo distribuisce l’assist a Quagliarella che realizza la prima rete del vantaggio bianconero e il secondo segna il gol vittoria ormai in 'zona Cesarini'.
Nonostante i continui tentativi di Bendtner, Pogba e Quagliarella, il Bologna è bravo a non disunirsi e a sfruttare l’unica disattenzione che concede l’attenta difesa avversaria, trovando uno splendido gol con Taider su sbagliato rinvio di De Ceglie. E quando gli emiliani sembrano essere riusciti nell’impresa di fermare la capolista, ecco che arriva la rete di Pogba, su colpevole errore in uscita di Agliardi.
Nonostante la sconfitta, buona la prestazione del Bologna, che fa il massimo per contenere un avversario oggettivamente troppo forte. Positive sono le prove di Kone e Taider, tra i pochi in grado di trovare la giocata tra le linee e di rendersi pericolosi vista l’assenza di Diamanti, e dei difensori centrali che meritano la sufficienza per l’atteggiamento messo in campo, soprattutto nelle fasi finali del match nel tentativo di difendere il prezioso pareggio.
Tiene il passo, in vista dell’imminente sfida con la Juventus, l’INTER che, pur con qualche patema, vince per 3 a 2 contro una SAMPDORIA in netto miglioramento. Lo strapotere dei nerazzurri si vede soprattutto nel reparto offensivo, dove gli attaccanti sono imprendibili ed ispiratissimi. Nonostante lo svantaggio iniziale per l’Inter (Samp in rete con Munari), i nerazzurri non si abbattono, anzi, creano molte occasioni da rete trovando il gol con Milito su rigore e, successivamente, grazie agli assist geniali di Cassano con Palacio e Guarin, per il 3 a 1. Tuttavia, la Samp non demerita e tiene botta a centrocampo, riconquistando palloni e trovando il gol del 3 a 2 con Eder, che dopo una splendida triangolazione, trafigge Handanovic. Nell’ultima partita della decima giornata coglie un’importantissima vittoria fuori casa la FIORENTINA che si impone a Marassi per 1 a 0 contro il GENOA. Grande prova di forza della squadra gigliata, che domina l’avversario, imponendo il gioco grazie alla grande qualità che dispone il suo centrocampo nelle figure di Pizarro e Valero (sempre più affiatati) che distribuiscono molto bene il gioco soprattutto sugli esterni Pasqual e Cuadrado, che disputano un’ottima prova, confermandosi tra i principali punti di forza di questa squadra. Il primo, autore del gol su splendido lancio di Rodriguez, e il secondo, che mette diversi cross interessanti per gli attaccanti e salta spesso l’uomo andando anche al tiro in porta con pericolosità. Nonostante la prova volenterosa del Genoa, è evidente il divario tecnico tra le due squadre nonché la poca incisività del reparto offensivo rossoblu, che risente della mancanza di Boriello, con un Immobile troppo solo ed uno spento Bertolacci. In definitiva, un turno infrasettimanale molto rilevante soprattutto sul piano della classifica, con la sola Inter che rimane in scia alla Juve, che scavalca anche il Napoli e si distanzia ulteriormente dalla Lazio.

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