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Storie, Cuggiono

Intervista a Luigi Venegoni

Politica, società, economia: intervista a Luigi Venegoni tra anedotti e consigli

Esperienza, cultura, senso dello Stato ma soprattutto riconoscenza e affetto sincero per tutti coloro che, negli anni, lo hanno aiutato e hanno collaborato con lui. Il ‘900 cuggionese e di Milano sono stati profondamente segnati dal suo lavoro e dal suo contributo ed ora, in mesi così difficili per l’Italia e per la nostra Regione, abbiamo voluto raccogliere la sua testimonianza. Il professor Luigi Venegoni, 89 anni e memoria lucidissima, ci ha accolti nella sua abitazione cuggionese: “E’ necessario ritrovare gli ideali, senza di essi non si va da nessuna parte – esordisce in un’intervista che diventa quasi una chiaccherata a ruota libera – Vi è una povertà etica e morale estrema; con la caduta degli ideali sono crollati anche i valori morali conseguenti. I partiti oggi sono divenuti strumenti solo per le ambizioni personali, mentre nel dopoguerra erano strumenti per la ricostruzione del Paese”.
Sindaco di Cuggiono dal 1952 al 1970, consigliere comunale di Milano dal 1975 al 1990 nonché professore di latino e greco dal 1948 al 1986 all’Istituto San Carlo milanese (di cui fu anche preside per un anno), Luigi Venegoni ha segnato con rigore e precisione gli ambienti pubblici del boom economico, divenendo anche per undici anni presidente dell’Istituo Autonomo Case Popolari di Milano.
Il racconto diventa storia: “L’Italia usciva dalla guerra in una situazione drammatica, l’intero territorio era stato devastato e vi era stata anche una guerra civile tra partigiani e giovani della Repubblica di Salò – ripercorre il professor Venegoni – fu allora che gli italiani vollero ricreare condizioni civili per vivere. Il problema venne dopo, quando si raggiunse un benessere diffuso a cui noi italiani non eravamo abituati”. Ed è questo processo che ha portato agli scandali che da Tangentopoli e fino ai giorni d’oggi continua a danneggiare irrediabilmente il nostro Paese: “Non importa il mezzo per arricchirsi ma l’arrivare – prosegue Luigi Venegoni – fino ad arrivare ad affidare l’Italia al più ricco in una logica che il più ricco non rubi”.
Dove ripartire, quindi, per superare questo momento di crisi? “Intanto il contesto sociale è cambiato, prima vi era una società unita e compatta; ora siamo in un mondo multietnico con valori contrapposti – spiega Venegoni – il benessere non è ripartito in modo uniforme, tanto più in famiglie con molti figli la spartizione è maggiore rispetto alle famiglie occidentali con uno o due figli al massimo. La formazione dei giovani deve poi tornare ad essere prioritaria, ridando smalto all’istituzione scolastica. Anche le banche devono tornare a fare il loro lavoro garantendo liquidità, oggi invece si trovano spesso a gestire case che però non è il loro lavoro”. Quali i punti fondamentali su cui puntare? “La politica deve tornare assolutamente ad essere solo un servizio per la gente – continua il professore – il politico deve essere innamorato dello spirito di servizio e del territorio che amministra, senza interessi personali. La società invece deve superare l’egoismo della ricchezza per riconoscersi in dei valori comunitari più alti. Accanto a questo lo Stato deve sostenere e agevolare l’iniziativa privata, supportandola con una minor pressione fiscale. Obiettivo di tutti, però, soprattutto ora è tornare a lavorare in prospettiva, lavorando per il futuro e non per l’immediato”.
I ruoli gestiti ed i risultati ottenuti dal professor Venegoni non sono certo frutto di improvvisazione, ma di una costante ricerca del sapere e dedizione al lavoro. Nella sua storica biblioteca personale di Cuggiono annovera ben 6.000 volumi (“Tutti accuratamente catalogati”, ci assicura la moglie Anna Gualdoni), mentre a Milano ne conserva altri 1.800.
Negli ultimi anni, invece, non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla cultura e ai giovani, facendo importantissime donazioni a borse di studio di giovani cuggionesi, ad associazioni del paese, senza dimenticare il decisivo contributo per avviare i lavori di realizzazione del nuovo oratorio.
Tanti i ricordi dei suo anni di ‘lavoro’: “Da Sindaco di Cuggiono fu molto bello e gratificante quando nel 1968, con il nostro assessore Parodi (allora Presidente della Federazione Nuoto), ottenemmo un finanziamento dal credito sportivo per realizzare la piscina comunale che ospitò gli allenamenti della campionessa olimpica Novella Calligaris. A Milano, invece, ho tanti bei ricordi della presidenza dell’Istituto Case Popolari, era un periodo in cui ogni anno arrivavano dal sud circa 40.000 persone e noi riuscivamo a realizzare circa 8.000/9.000 alloggi ogni anno a prezzi calmierati. In undici anni di presidenza io, con i duemila dipendenti dell’ente, abbiamo realizzato oltre 60.000 abitazioni”.
Erano anni ancora di forte povertà, in cui però l’Italia voleva risollevarsi e guardare avanti: “La gente, pur preoccupata per le proprie necessità, si sentiva parte di un popolo e voleva guardare avanti con fiducia. Proprio cose che servirebbero anche oggi”.
Dedizione per il lavoro e sacrifici per la politica, sforzi però non profusi da solo: “E’ da oltre 51 anni che sono sposato con mia moglie Anna – ci racconta Luigi Venegoni – il suo supporto e la sua pazienza sono stati certamente fondamentali”.

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