Un’autentica polveriera. Il film americano che dissacra la figura del profeta Maometto e le vignette irriverenti del periodico francese Charlie Hebdo sono come un mozzicone acceso gettato nell’erba secca. I già fragili equilibri di molti paesi, scossi dalla ‘primavera araba’, sono ora ancor più instabili: “Il mio timore è che possa succedere qualcosa a livello globale - ci spiega Aron Ahamad, referente per la comunità islamica del castanese - Noi siamo convinti che ogni religione vada rispettata e quanto sta avvenendo verso il Profeta Maometto è davvero irriguardoso. La gente nei nostri paesi è davvero scossa e di fronte a questo si arriva davvero a non guardare in faccia nulla”. Ma quali sono le vere cause? “Io credo che dietro vi sia qualcosa a livello politico - continua - non penso siano episodi sporadici. A qualcuno interessa offendere nel profondo la nostra fede. Oggi (giovedì 20 settembre, ndr) ho contattato parenti in Pakistan e la gente è ancor più furiosa perchè sono stati disattivati i siti di facebook e youtube. Temo vi saranno reazioni, forse a partire proprio dall’America, perchè questi episodi colpiscono tutti gli arabi, a prescindere dallo Stato di appartenenza. Non so se basteranno delle scuse ufficiale”.