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Turbigo

Una tromba d'aria sul paese

Numerose le chiamate ai mezzi di soccorso. E diversi i danni (per fortuna non ci sono stati feriti). Alberi sradicati, tetti scoperchiati: pompieri, Prociv e Polizia locale al lavoro.

Il giorno dopo si fa la conta dei danni. Tetti scoperchiati, alberi sradicati, lamiere e antenne piegate o divelte e lungo la strada mucchi di foglie e rami. Il bilancio della tromba d’aria che domenica sera si è abbattuta su Turbigo è ancora ben visibile oggi. Nessun ferito, per fortuna, ma, comunque, numerose le conseguenze. E’ cominciato tutto con la pioggia, poi il violento temporale che, presto, però, si è tramutato in un vento forte fino alla tromba d’aria, appunto. Subito è scattato l’allarme: da una parte il Comune si è attivato rimanendo costantemente in contatto con i mezzi di soccorso, dall’altra gli uomini del gruppo comunale di Protezione Civile, gli agenti della Polizia locale ed i Vigili del fuoco volontari del distaccamento di Inveruno hanno, prontamente, raggiunto la cittadina del nostro territorio per accertarsi della situazione e dare, così, inizio alle operazioni di recupero e messa in sicurezza delle singole aree colpite. Un lavoro di alcune ore, perché le chiamate sono state davvero tante. Diverse le zone interessate: in via Gené, ad esempio, (al di là della ferrovia) un tetto di un’abitazione si è scoperchiato, ancora lungo la salita che porta alla scuola Media, invece, un’albero di una villa è caduto, andando a bloccare il tratto di strada (un’altra pianta è finita sulla carreggiata in via Alle Cave, mentre una terza, in via Leonardo da Vinci, si è appoggiata su un palazzo vicino); quindi, alcune lamiere e tegole si sono staccate dalle case, nei pressi del canale Industriale e nei rioni Belvedere e Arbusta, ed un lampione si è rotto in via Alla Chiesa. Ma tanti sono stati gli arbusti che, con la forza del vento, si sono letteralmente spezzati, o le foglie ed i rami trascinati al centro e sul ciglio delle carreggiate. Situazioni di potenziale pericolo che dovevano essere affrontate il prima possibile, sia per evitare che qualcuno si facesse male, sia per ripristinare le condizioni minime di viabilità. Dopo quasi più di tre ore, gran parte del paese era stato liberato e, la mattina seguente gli stessi vigili urbani hanno proceduto ad una successiva verifica per avere un quadro preciso e dettagliato dei danni.
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