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Castano Primo

'Luci spezzate': il dono della vita

Un convegno sul dono prezioso della vita. Un momento per confrontarsi e riflettere. Papà Giuseppe Cusimano e la tragedia di perdere un figlio.

La vita che cambia all’improvviso. Il destino che, molto spesso sa essere effimero e bastardo, che si accanisce con forza e violenza portando dietro di sé solo dolore, lacrime e disperazione. La morte di un figlio, di un familiare, di un parente o di un amico: le testimonianze si sono mischiate ai tanti ricordi di chi, purtroppo, non c’è più , ucciso da un incidente stradale oppure volato via per altri eventi tragici. E, proprio, le stesse testimonianze sono state il punto da cui partire per riflettere e confrontarsi sulla vita. “Un dono prezioso, di cui, però, molto spesso, ce ne dimentichiamo”. C’erano il prevosto di Castano Primo don Giuseppe Monti, quindi Francesco Falzone, oggi assessore e per anni comandante della stazione Carabinieri della città del Castanese, ancora Gualtiero Landini, presidente dell’associazione “Ecclesia” (che ha organizzato l’iniziativa) e Rosella Panzeri. C’era, soprattutto, Giuseppe Cusimano: papà Giuseppe ha voluto che la sua esperienza (suo figlio Giacomo, 26 anni, se ne è andato per sempre, un anno fa, in un incidente stradale) diventasse un momento, appunto, per ragionare, parlare e stare insieme. “Luci spezzate – il rispetto per la vita” è stato molto di più di un convegno. E’ stata un’occasione dove fermarsi a ragionare. “La vita è preziosa e unica. Dobbiamo valorizzarla e farla crescere. Riscopriamo il significato di famiglia, da una parte noi genitori, dall’altra i nostri ragazzi – ha detto Giuseppe Cusimano – Stasera è come se si realizzasse il desiderio di mio figlio Giacomo, è come se lui fosse qui”. La vita, la morte e la speranza, sono state le tre parole iniziali di don Giuseppe: “Le domande sono tante – ha continuato – Confrontiamoci e guardiamo dentro di noi”. “Tanti anni nell’Arma dei Carabinieri – è stato l’intervento di Francesco Falzone – Ho visto giovani morire in incidenti, per la droga o per altri episodi tragici. Ogni volta è come se il tempo si fermasse, la voce è bloccata dall’emozione e lì capisci quanto preziosa è la vita. Non buttiamola via”. (Foto di Franco Gualdoni)

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