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Marcallo

La 'Padania' è oggi un viale

Arrivano in macchina, o a piedi o in bicicletta, domenica scorsa, incentivati dalla bella mattina di primavera, col fazzoletto d’ordinanza verde al collo. Sono venuti a festeggiare l’intitolazione di ‘viale Padania’, quel tratto di strada tra il Comune di Mesero e quello di Marcallo con Casone, che si snoda fino al confine sud di Magenta ed è conosciuto come la ‘circonvallazione’. Quel tratto di strada di ben 3200 metri che andrà ad essere la strada più lunga del territorio di Marcallo e che l’amministrazione Olivares ha scelto di intitolare alla realtà lombarda. Cosa più importante, però, a questa grande festa partecipa anche un invitato d’eccezione, e tutti sono lì per incontrarlo: si tratta dell’Onorevole Umberto Bossi, fondatore e massimo esponente della Lega Nord. Bossi parla poco di questa sesto viale Padania intitolato in Italia, e tanto del premier Mario Monti e del suo operato: “La disgrasia di Varese”, come lo apostrofa in dialetto, non può risolvere i problemi degli italiani e far ripartire l’economia, solo chi è stato in fabbrica e ha conosciuto i lavoratori può farlo. E non capisce che “La gente non compra parchè la ga minga i danè, bestia!”, e ancora non sa che “Noi dobbiamo mangiare, non teorizzare!”. Mentre l’onorevole parla al microfono, davanti a lui sono schierati dei ragazzi che sorreggono un enorme tricolore, ma Bossi non dà loro speranze: “L’Europa vuole la Padania, non l’Italia. Lasciamo solo il verde e togliamo gli altri colori, il tricolore non esiste più e mi dispiace per questi ‘tricoloristi’”. Poco più in là, dall’altra parte della strada, bandiere della pace, cartelli no-TAV e uno striscione su cui campeggia un “La Padania non esiste”, una pacifica protesta che oppone riflessioni a voce alta sul leghista Boni alle note del ‘Va’ Pensiero’ che aleggiano nell’aria. Sul palco, accanto a Bossi, ci sono anche tutti i candidati sindaco alle elezioni amministrative nella provincia: la Lega quest’anno balla da sola, e non è un caso che questo evento sia organizzato dall’unica giunta monocolore della zona, quella di Olivares, appunto, che governa senza l’appoggio di altri partiti. La Lega è per eccellenza il partito di opposizione all’attuale governo centrale: è così che si dà il via ufficiale alla campagna elettorale, con la benedizione di Bossi, prima che esplodessero le nuove inchieste sui finanziamenti al partito...

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