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Storie

Il Pittore del Sole

Per lui il sole è una fonte d’ispirazione, ma non solo: è anche una scelta di vita e soprattutto, lo strumento attraverso il quale lavora alla sua arte. Lui è Stefano Marangon, classe 1974, originario di Vigevano, ma residente a Cuggiono, che un po’ per caso si è ritrovato artista e a sua volta, inventore di una nuova tecnica, chiamata ecliografia, ovvero scrittura ecologica monotipo ottenuta con il sole. “Tutto è cominciato per caso ormai 19 anni fa, durante una gita in montagna con un amico – racconta Stefano – Quando con una semplice lente di plastica cominciai a incidere il mio nome su un pezzo di corteccia tramite i raggi solari che le filtravano attraverso. Da lì, capii le potenzialità di quest’arte e cominciai a incidere dapprima poesie, per poi passare ai personaggi dei fumetti, ai ritratti e ai paesaggi, fino ad approdare a creazioni astratte di significato simbolico - spirituale e alchemico - concettuale”. La tecnica del Pittore del Sole – come è stato definito dagli addetti ai lavori – consiste proprio nel disegnare su tavole di legno per mezzo di lenti di diverse forme e dimensioni, attraverso le quali la luce del sole, concentrata in un punto detto focale, forma un raggio luminoso in grado di bruciare il legno.
“Il nome ‘ecliografia’ è stato coniato da un professore universitario, Luigi Chiesa, che si appassionò alla mia arte, quando ero ancora agli inizi. Da lì, grazie anche ai suoi consigli, è cresciuta sempre di più, ottenendo anche riconoscimenti importanti a livello nazionale”. Basti citare l’ammissione nel 2007 alla VIII edizione della Biennale d’Incisione di Acqui Terme (AL) e l’essere stato selezionato durante l’esposizione del 2009 tra i 500 finalisti per la tecnica da lui inventata o che le sue opere dal 2003 sono in permanente presso una delle più storiche gallerie d’arte di Milano, la Galleria Eustachi.
“L’ultima importante partecipazione è quella alla 54^ edizione della Biennale di Venezia presso il Padiglione Italia di Torino, avvenuta grazie al fortunato incontro con Giorgio Grasso, coordinatore della manifestazione e braccio destro dell’onorevole Vittorio Sgarbi. Una grande soddisfazione per me”.
Ora, Stefano rimarrà in esposizione in Biennale con la sua opera ‘L’allineamento nella cintura di Orione’ fino alla fine di febbraio. “Poi, la prossima mostra in agenda è fissata per aprile al MiArt di Milano. Per me, la mia arte ormai è diventata più che una semplice passione o un passatempo, è proprio un lavoro. E sono felice di essere l’inventore di una tecnica che è il risultato dell’armonia fra l’uomo e l’elemento naturale, in un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione”.

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