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Castano Primo

In ricordo ai Carabinieri caduti

Inaugurato, domenica, il monumento per i nostri militari morti in missione di pace o durante il servizio. Voluto dall'Associarma, è nel parco 'Ragazzi di Beslan'.

Afghanistan, Somalia, Iraq, Bosnia e Kosovo (solo per citarne alcune), ma anche l’Italia. Il pensiero va a chi è morto in missione di pace all’estero ed a chi, invece, se ne è andato per sempre durante il normale adempimento del servizio. Sono stati ricordati tutti, l’altro giorno, a Castano Primo. Lo ha fatto il presidente della locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, luogotenente Salvatore Palma , e lo hanno fatto le tante autorità, militari, politiche e civile, oltre alle numerose associazioni presenti. Soprattutto lo farà, d’ora in avanti, il monumento, dedicato ai caduti dell’Arma dei Carabinieri, che, proprio ieri mattina (domenica 20 novembre), è stato, ufficialmente, inaugurato nel centro della città, in quel parco intitolato ai “Ragazzi di Beslan”. Una canna d’arma da fuoco puntata verso l’alto fa partire un colpo in direzione della fiamma sospesa che, sdoppiandosi, assume le sembianze di ali che si librano in volo verso il cielo. Questa l’opera che, voluta dall’Associarma castanese e, oggi, realtà grazie all’architetto Franco Pistocco, è destinata a diventare un simbolo ed un punto di riferimento non solo per Castano, ma per l’intero territorio. “Considerato nel suo complesso – dice il luogotenente Salvatore Palma, presidente della sezione locale dell’Associazione Carabinieri – il monumento racchiude al suo interno conoscenza ed interpretazione, forme artistiche, storia e quella funzione di pubblica sicurezza che i nostri militari svolgono sin dalle loro origini per i cittadini italiani e non. Anche il materiale utilizzato, inoltre, ha un valore aggiunto, con la contrapposizione tra il deterioramento etico e morale della parte di società che usa armi da fuoco per conquistare o offendere il proprio simile, e la purezza dell’anima, la pace e l’uguglianza tra i popoli. Rendere onore ed omaggio, ricordando gli uomini dell’Arma che sono caduti, nel nostro Paese o all’estero, in missioni pace o durante il normale servizio: da qui nasce l’opera”. (FOTO DI GIOVANNI MAZZENGA)
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