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Editoriali

L'Italia tra crisi e post-Berlusconi

In un tempo di grandi incertezze, risulta sempre più complesso riuscire a fermarsi e a discernere in modo lucido e lungimirante. Proprio, invece, quello che l'Italia avrebbe bisogno in questi mesi, in questi giorni, in cui una crisi econimica, poltiica e sociale sta mettendo a dura prova la sua storia ed i suoi cittadini.
In questo quadro, purtroppo negativo, rimangono molti interrogativi che spiazzano, spaventano e disaffezionano i cittadini dalla politica. Conseguenze queste che, verosimilmente, si ripercuoteranno nelle prossime tornate elettorali, se non prima, a metà ottobre, con la grande mobilitazione contro i costi della 'Casta' indetta a Roma.

Vediamo rapidamente, con ordine, le urgenze su cui occorrerebbe lavorare:
1. la crisi economica è la prima urgenza. Trascurata, o meglio, ignorata per anni ora ha bussato alla nostra porta senza permettere più tentennamenti. Sono ormai anni che l'Italia necessita di riforme liberali ed economiche (come sa bene il premier Silvio Berlusconi che vinse le elezioni già nel 1994 puntando proprio su questi problemi, ma purtroppo senza mai riuscire a risolverli nei suoi anni di governo)
2. la crisi di sviluppo e di lavoro. Se l'economia è l'urgenza dell'oggi, la mancanza di prospettiva di lavoro e crescita è l'angoscia per il futuro. Ora più che mai, i giovani che lasciano le superiori non hanno assolutamente certezza ed entusiasmo nell'iscriversi all'Università (altro settore che da eccellenza sta progressivamente degradando), per la mancanza di prospettive ed opportunità terminati gli studi. Il lavoro part-time, a tempo determinato o a 'partita iva imposta' è ormai la regola, non dando più certezze e prospettive.
3. la crisi sociale: il divario tra 'ricchi' e 'poveri' è sempre più accentuato. La mancanza di basi solide logora anche le basi della società: la famiglia e il volontariato. Una per le difficoltà gestionali ed economiche quotidiane, l'altro per la mancanza di tempo e risorse per sostenere il prossimo.
4. la crisi politica: il tramonto della Seconda Repubblica e dell'era di Silvio Berlusconi è ormai evidente. Il Governo è da oltre un anno completamente fermo e ha perso ogni credibilità internazionale. Riforme non si vedono all'orizzonte, ma soprattutto un po' alla volta anche le spinte centrifughe nel PdL e nella Lega Nord si stanno accentuando. A breve (come da un lato è probabile) o nel 2013 si andrà a votare, ma ancora non si vedono le alternative a questo 'Sistema' che tanto ha promesso di ridursi i privilegi e tanto è stato bravo ne non farlo.

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