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Bernate Ticino

"Italiano batti le mani"

Proprio con questo motto quest’anno ci siamo fatti sentire, percorrendo e affollando le vie, le piazze e, con grande dispiacere, anche le metropolitane di Barcellona e Madrid.
2.000.000 di giovani e non, riuniti in un solo luogo per testimoniare la loro fede, o meglio, per restare saldi nella fede. All’interno di questo gruppo così vario, 110.000 giovani erano italiani, 10.000 milanesi e 43 appartenenti all’Unità Pastorale di Cuggiono, Casate, Bernate Ticino e Castelletto.
Tutti aspettavamo con ansia il giorno, o meglio, la notte della partenza. Solo pochi di noi avevano prima partecipato ad una precedente Giornata Mondiale Della Gioventù; per questo Don Lorenzo organizzò degli interessanti incontri che ci aiutarono ad entrare nella fantastica atmosfera della G. M. G. Grazie a questi incontri siamo anche riusciti a conoscerci meglio e a capire alcune caratteristiche di ognuno dei partecipanti.
Ora spieghiamo bene l’inno di questa 26° edizione della J. M. J.:i giovani devono essere radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede. Giovani di ogni nazione hanno cantato insieme questi versi per le vie di Madrid in attesa del Santo Padre B. XVI.
Per capire meglio le nostre giornate vi raccontiamo per bene ogni tappa del nostro lungo viaggio, iniziato il 12 agosto e terminato il 24.
Dopo una straziante partenza tra pianti e lacrime di genitori e amici, dopo una lunga notte passata su esigui sedili, dove solo Matteo Crespi è riuscito a dormire, giungiamo puntuali (8.00 am) a Barcellona, grande centro della movida spagnola. Un tuffo rinfrescante nel bellissimo mare di Barcellona ci basta per iniziare il grande tour per le vie di questa splendida città. Visitiamo tutte le più belle opere del grande artista Gaudì: dal Parc Guel alla Casa Batlò, fino alla meravigliosa Sagrada Familia. Proprio in quest’ultima, la sera seguente abbiamo partecipato alla festa degli italiani, con balli e canti, dove abbiamo scoperto preti e seminaristi, new entry nel mondo del clero, che è un peccato vederli con il colletto. (ovviamente stiamo scherzando). Le giornate a Barcellona passano “molto velocemente” tra lodi, messe, vespri, rosari, visite a chiese sconosciute e chi più ne ha più ne metta. Special Guest durante la Messa a Santa Maria Del Mar, il sempre più amato dalle folle Dionigi Tettamanzi ed il suo fedele braccio destro Don Samuele Marelli.
Visto che a noi dormire comodi non piace, scegliamo di viaggiare alla volta di Madrid tutta la notte del 16 agosto, sempre sul nostro caro pullman, che ormai era diventato una bomba batteriologica per puzza di piedi, ascelle e altro.
A Madrid ci addentriamo sempre più nel vivo di questa giornata. Dopo giornate di catechesi svolte dal Monsignor Betori, dal Cardinale Bagnasco e dal Tettamanzi, dopo un incontro speciale tra i giovani della Diocesi di Milano e gli ormai due Arcivescovi milanesi, arriviamo a giovedì 18. Urlando il nome del Santo Padre per le vie e le piazze spagnole, ormai noi giovani iniziavamo a sentire tutta l’emozione per questa giornata che si faceva sempre più vicina. 18, 19 e 120 sono state le giornate più salienti: qui abbiamo accolto Benedetto XVI, abbiamo pregato e cantato con lui il famoso inno “Firmes En La Fè”.
Dopo una notte, molto comoda, in una palestra situata a Moralzarzal, località molto famosa per la presenza della “Plaza de Toros”, il giorno 20 (in cui abbiamo festeggiato il 18° compleanno di Arianna Crespi) siamo partiti verso Cuatro Ventos. Prima però non potevano mancare le lodi con tutta la Diocesi di Miano e Tettamanzi e una messa concelebrata con la comunità filippina residente a Milano. Un panino veloce in metropolitana e un’ancora più veloce pausa-bagno anticipano la grande notte della veglia. Metropolitane intasate, migliaia di persona innervosite dal caldo, interminabili camminate senza meta, grandi uomini di affari che si sono arricchiti vendendo bottiglie d’acqua ghiacciate per le strade non hanno distolto l’attenzione di tutti noi pellegrini verso l’unico vero obiettivo: il deserto di Cuatro Ventos. Tra svenimenti e smarrimenti l’Unità Pastorale arriva sana e salva (si fa per dire) all’aereoporto. Speravamo in un grande prato verde, ma non fu così.
50 gradi all’ombra, terra arsa dal sole, code iterminabili per poter andare al bagno o per accedere a qualche goccio d’acqua (che per di più sapeva di cloro) ci stavano aspettando. Noi non ci siamo certo tirati indietro e, grazie all’intervento dei BOMBEROS, siamo arrivati alle sette di sera. Il caldo arido delle 4 del pomeriggio si stava trasformando in una leggera brezza. Grandi nuvoloni neri coprivano le nostre teste e goccioloni più grossi di noi iniziarono a bagnare abiti e zaini, proprio mentre Benedetto salutava noi giovani. Sarà stato Dio a metterci alla prova? Non ci è dato di sapere la risposta, ma è stata davvero una serata emozionante: 2.000.000 di giovani sono riusciti a passare dall’urlare grandi cori per sostenere il papa a fare silenzio davanti alla Reale Presenza del Signore. I fuochi d’artificio hanno concluso questa serata nel migliore dei modi e, dopo aver preparato l’occorrente per la notte, siamo andati a dormire. “ Buenos dias peregrinos”: questa voce ci ha svegliato, insieme all’inverosimile notizia che ci informava della smarrimento in aereoporto di 26 bambini e di una donna polacca di 84 anni (O.o).
Dopo un’emozionante Messa d’invio, ci prepariamo alla volta di Lourdes, non prima di una breve visita alla splendida cittadina di Saragozza. Arriviamo alle 6.00 am a Lourdes: ad accoglierci un uomo in accappatoio, con uno spazzolino in mano ci consegna le chiavi del paradiso: un’accogliente camera con un’accogliente doccia, alla quale nessuno di noi ha saputo resistere. Tra i vari momenti vissuti in questo luogo sacro ricordiamo il passaggio alla grotta dell’apparizione, il bagno nell’acqua sorgiva (molto fredda!), le processioni, alle quali alcuni di noi hanno prestato servizio volontario per permettere uno scorrevole fluire dei numerosi fedeli e il giro per la città dei luoghi più importanti della santa. Concludiamo con una lunga giornata in pullman, compagno fedele di questo viaggio.
Ringraziamo ora: gli autisti, due simpatici ometti molto socievoli, che ci hanno aperto il loro cuore (ovviamente non è stato così); i preti-ultrà, che tra urla e cori ci hanno davvero emozionato; i pompieri, molto affascinanti; gli abitanti di Madrid, che, con amore, riempivano di secchiate d’acqua noi giovano pellegrini; il mare di Barcellona, che ci ha rinfrescato per un’intera giornata; Vanja, guida preparatissima sulla vita di Bernardet e in particolare sulla sua malattia; infine ringraziamo i bei ragazzi di ogni nazionalità che, anche sotto il sole, sapevano darci la forza per continuare.
Passiamo ora ai ringraziamenti seri:
-a Don Lorenzo, grande organizzatore, e a Don Firmino, sua spala. Senza di loro non avremmo potuto vivere questa bellissima esperienza;
-al nostro grande gruppo, che, seppur vario e ricco di gente che si conosceva ben poco, è riuscito a diventare una grande squadra, capace di inserirsi in qualsiasi situazione;
-a voi, che state leggendo questo articolo, che ci avete seguito ed accompagnato con il pensiero e la preghiera;
.a Manuel e Stefano, i due seminaristi del gruppo, che ci hanno aiutato a vivere intensamente tutti i momenti di questa giornata mondiale della gioventù.
Ci scusiamo per la lunghezza di questo articolo, ma tutte le emozioni provate non possono essere espresse in poche righe.
Ringraziamo ancora tutti e nell’urlare “ESTA ES LA JUVENTUD DEL PAPA” aspettiamo con ansia il 2013, per ritrovarci tutti a Rio!

I GIOVANI DELL’UNITA’ PASTORALE!

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