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Nosate

L'emozione della Fiaccolata

Testimonianze e racconti di alcuni, tra adulti e ragazzi, che sono partiti per Redipuglia. Si accende la fiaccola a Nosate: e sono 31 edizioni, tra tradizione e religione.

“Una tradizione”. La prima risposta che ci danno è questa. Fabio, Silvano, Maurizio e Daniele; poi Guido, Mattia e Manuel. C’è chi, lunedì pomeriggio, era, già, là sul posto, per definire gli ultimi dettagli prima dell’arrivo di tutto il gruppo, chi, invece, era ancora a casa, a preparare gli zaini, in attesa di mettersi in viaggio all’alba del giorno dopo (martedì 23 agosto). Da una parte gli adulti, i cosiddetti veterani, dall’altra i giovani, ragazzi e ragazze di varie età che studiano o lavorano e che, una volta all’anno, si ritrovano insieme per vivere quattro o cinque giorni, molto spesso anche una settimana, di fede, unione e condivisione. In sette, solamente una minima parte degli oltre quaranta partecipanti, li abbiamo sentiti prima che la Fiaccolata 2011 di Nosate (oggi alla sua 31esima edizione, destinazione Redipuglia, in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia) prendesse, ufficialmente, il via. Volevamo capire che cosa per ciascuno di loro significasse una simile esperienza; le emozioni e le sensazioni che si provano, quando, uno dopo l’altro ed a gruppi, si corre con la fiaccola accesa o al momento di riunirsi, la sera, per la cena e per trascorrere la notte. E, fin da subito, ci è stato chiaro quanto profondo sia il significato dell’iniziativa. “E’ la storia di Nosate – dice Fabio Baroni, uno degli organizzatori, che di presenze ne ha ben 27 – Religione, tradizione e unione, dove il gruppo è l’elemento chiave. Poi le mete: luoghi particolari che hanno segnato e segnano momenti significativi del nostro Paese e dell’Europa”. “Due gli aspetti fondamentali – continua Maurizio Grolla – la fede e la religione, che sono lo spirito cardine dell’iniziativa, quindi le emozioni ed il senso di amicizia che si viene a creare. C’è un legame davvero forte, che, a volte, nasce proprio qui e prosegue una volta a casa”. “Quanti ricordi. E quante persone hanno portato la fiaccola – ribadisce Silvano Sporchia, altro “storico”, con i suoi 20 anni di organizzazione e gli oltre 25 di partecipazione – Che cosa ci porta a rifarla ormai da 31 edizioni? L’amore per Nosate e quel profondo senso di fede e amicizia, con cui è nata e prosegue”. “Le ho fatte quasi tutte – afferma Daniele Zanzottera – Bello è stare in gruppo e la collaborazione che si viene a creare, accanto all’aspetto religioso, alla base dell’intero evento”. Così, dunque, i “grandi”; la parola, ora, ai più giovani: “Si sta insieme – spiega Guido Giarda, 19 anni – Siamo una cosa sola. Tradizione e religione, questa è la Fiaccolata”. “Luoghi e realtà importanti che hanno fatto la storia vera e propria e la fede, per quanto riguarda le mete – concludono Mattia Miglio e Manuel Sporchia, entrambi 22enni – Al tempo stesso, un’esperienza di crescita, tra fede, ricordi e emozioni”.

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