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Attualità

Un anno, poi il 21 dicembre 2012...

Una data che è, già, diventata storica. Ma che cosa ci attenderà quel giorno? Lo abbiamo chiesto al professor Federico Manzini, astrofisico e insegnante all'Ipsia di Inveruno.

Fine del mondo? Questo è quello che vedono in molti nelle tante profezie sul tema, non sempre, però, dobbiamo ribadirlo, così esplicite. Quel che è certo è che il 21 dicembre 2012 ci aspetta un evento di proporzioni planetarie che porterà un cambiamento radicale, una rottura rispetto al passato, profetizzato in base alla fine di uno dei cicli del calendario Maya : discordi, a tal proposito, sono i pareri su quale evento o fenomeno sarà causa di tale cambiamento. I più immaginano scenari apocalittici, cataclismi naturali e fenomeni incontrollabili che porteranno alla fine del mondo in cui viviamo; altri, invece, vedono nell’emblematica data solo l’inizio di una nuova era spirituale, l’Era dell’Acquario, che darà al nostro pianeta prosperità e pace. Le ‘storielle’, come in molti le definiscono, nascono da profezie di Nostradamus e da un’iscrizione sul Monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero, in cui i Maya indicherebbero il 2012 come tempo di un grande evento che coinvolgerà la divinità Bolon Yokte, associata alla guerra e alla creazione. Gli studiosi di civiltà precolombiane, comunque, avvertono che i Maya, per così dire, avevano il ‘vizietto’ di stabilire date significative, e il 2012 non è l’unico anno segnalato come emblematico per la storia dell’umanità. Cosa c’è di vero in tutto questo? E soprattutto: cosa ci dobbiamo aspettare, quindi, tra poco più di un anno... in quel 21 dicembre del 2012 tanto ripetuto, raccontato e analizzato in ogni angolo della terra?

IL PROFESSOR MANZINI, ASTROFISICO E INSEGNANTE ALL'IPSIA DI INVERUNO:
Abbiamo parlato della questione con Federico Manzini, astrofisico di Magenta e insegnante all’IPSIA Marcora di Inveruno: “La comunità scientifica è unanime nel dire che sono tutte teorie, allo stato attuale, prive di fondamento - afferma - La fine di un ciclo del calendario Maya può essere paragonata a quando finisce, secondo il nostro calendario, un secolo: è una temporizzazione, non la fine del mondo! Si è parlato anche di un allineamento di pianeti in quella data, che però è un’informazione inesatta: si verranno tutti a trovare nell’arco di trenta gradi, è vero, ma non si allineeranno. Asteroidi di un diametro significativo, ovvero 10 chilometri, che potrebbero causare danni, non sono previsti in avvicinamento e le comete ormai le conosciamo tutte e non ci saranno, pertanto, passaggi attorno a quella data”. E per quanto riguarda il tanto annunciato stop alla rotazione terrestre, di cui si è parlato nei mesi scorsi e che continua a far discutere? “Nemmeno questo sarà realtà - continua il professor Manzini - anche se effettivamente la velocità di rotazione della Terra sta lentamente rallentando, influenzata dalla Luna, un fenomeno normale che porterà i suoi frutti solo tra centinaia di anni. Il campo magnetico terrestre, d’altro canto, subisce costanti scossoni e variazioni, ma non si verificherà la temuta inversione dei poli. Inoltre, nemmeno i terremoti possono influire sull’asse terrestre come preannunciato da molti. Gli unici fenomeni non prevedibili, anche se non rientrano nel mio campo, sono proprio terremoti ed eruzioni vulcaniche; ma anche l’esplosione recente del vulcano in Islanda, c’è da dire, non era una novità per il genere umano: è già successo nel Settecento”.

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