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Robecchetto

La scuola, la sua seconda casa

Ancora pochi giorni di servizio per la professoressa Annarita Azzimonti e, poi, ecco la... pensione. Una vita, la sua, sempre dietro alla cattedra, ed iniziata nel lontano 1976, prima a Turbigo, come docente di matematica e scienze, quindi a Robecchetto con Induno, dove è rimasta fino ad oggi, in qualità di responsabile di plesso dalla metà circa degli anni ‘90. Insomma, una vera e propria colonna portante, come asseriscono (a nome di tutto lo staff insegnanti) alcune le sue colleghe. “Annarita è stata il nostro motore, persona attiva, costruttiva e capace di guardare sempre avanti. Ha collaborato costantemente con genitori e Amministrazione ed ha sempre inventato nuovi progetti e proposte - dice la professoressa Michela Scarlata - Con lei la scuola ha funzionato come se fosse una famiglia; alla base di tutto ha messo la stima ed il rispetto per le persone, sempre accanto ai ragazzi”. “Si è dedicata con tutta se stessa alla scuola, lavorando con molta passione e con profondo senso della giustizia - aggiunge la professoressa Maria Luisa Motta - Ha sempre avuto la capacità di capire le persone, fossero colleghi, alunni o genitori; sicuramente mancherà la sua figura esperta e competente, per noi tutti è sempre stata un vero e proprio punto di riferimento”. Infine la professoressa Ausilia Zanzottera rivela che la collega “E’ stata una persona generosa che ha dato importanza ai rapporti umani e non solo professionali nell’ambito della scuola; è sempre stata disponibile per dare consigli a chi ne aveva bisogno senza porre limiti di tempo, ferma nelle sue idee, ma sensibile ed attenta ai bisogni ed alle richieste delle persone”. Dal canto loro, gli allievi della professoressa Azzimonti, i ragazzi di III e II A, hanno voluto salutare la docente il penultimo giorno di scuola con una serata organizzata ad hoc: entrambe le classi hanno proposto un proprio intervento. Un pensiero personale per ognuno degli allievi della terza, che pure ha attribuito all’insegnante il titolo di ‘Super Prof’; la seconda le ha, invece, dedicato una poesia e le ha donato una simbolica medaglia con tanto di numero ‘1’. Prima che fosse lasciato spazio alla musica con l’esibizione di un complesso formato da ex studenti, c’è stato anche spazio per un momento ufficiale; il sindaco Maria Angela Misci e l’Amministrazione le hanno consegnato una targa.

La prof. saluta i 'suoi' alunni
“Con i ragazzi sono sempre stata bene perché rappresentano la gioventù ed il futuro; fanno vivere, e da loro c’è solo da imparare”. Annarita Azzimonti ricorda gli anni trascorsi tra i banchi e dietro la cattedra, i tanti studenti ed i colleghi, facendoci, subito, capire come per lei non si sia trattato di un ‘lavoro’, ma di una vera e propria missione. E d’altro canto ha sempre considerato la scuola non solo come luogo dove viene impartita istruzione, ma come ambiente dove le persone si ritrovano. Dopo una vita trascorsa dedicandosi all’insegnamento, viene, quindi, lecito chiederle come è cambiata la scuola: “Innanzitutto i ragazzi sono diversi. Poi, sono cambiati i programmi scolastici e nelle aule è arrivata la tecnologia. Però fortunatamente il contatto umano è rimasto immutato”. Detto questo, l’ultimo pensiero è per l’ambiente scolastico, le colleghe ed i ragazzi. “Mi mancheranno molto...”.

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