Cultura, Legnano
Sono iniziati mercoledì 10 dicembre i concerti didattici dedicati agli studenti di Legnano dopo il restauro dell’organo della Basilica di San Magno, reso possibile dalla collaborazione tra la Parrocchia di San Magno, la Gioielleria Sironi e la CEI.
Hanno preso il via mercoledì 10 dicembre i concerti di organo didattici che da qui a Natale permetteranno a circa 2mila studenti delle scuole di Legnano di conoscere più da vicino l’organo della Basilica San Magno di Legnano. Lo strumento è stato restaurato nei mesi scorsi, a quasi 500 anni dalla sua creazione nel 1542 ad opera di Giovanni Giacomo Antegnati, grazie ad un progetto nato dalla collaborazione tra la Parrocchia di San Magno, la Gioielleria Sironi, che per i suoi 150 anni ha voluto rendere omaggio alla città di cui ha contribuito a scrivere la storia, e la CEI, che ha sostenuto il progetto attraverso l’8x1000.
A tenere a battesimo l’iniziativa sono stati gli studenti della scuola superiore di primo grado Bonvesin de la Riva, che hanno partecipato alla prima delle otto lezioni-concerto curate dalla Scuola di Musica Niccolò Paganini di Legnano e tenute dal maestro Barbara Berlusconi, docente di pianoforte ed organo della scuola e organista titolare della basilica di S. Magno, dove affianca all’attività liturgica l’attività concertistica.
Ai concerti di organo didattici nei prossimi giorni prenderanno parte, oltre all’Istituto comprensivo Bonvesin de la Riva, l’Istituto Tirinnanzi, il Liceo Galilei, l’Istituto Barbara Melzi e la scuola secondaria di primo grado Tosi. Dopo il concerto inaugurale dell’organo, la mostra allestita in Sala degli Stemmi a Palazzo Malinverni e le prime iniziative della nuova stagione culturale che lo strumento ha permesso di organizzare in città, con le lezioni-concerto si apre una nuova fase del progetto nato dal restauro, rivolta ai più giovani.
«I concerti didattici puntano a far conoscere ai ragazzi uno strumento davvero interessante, di grande valore artistico, e portano avanti il percorso che parte dalla mostra per far conoscere il progetto e le diverse fasi di lavoro che si sono susseguite – sottolinea Fabio Poretti, direttore della Scuola di Musica Niccolò Paganini -. Ora, grazie al restauro, l’organo può diventare l’elemento centrale di un nuovo polo culturale, sensibilizzando i cittadini, giovani in primis, rispetto alle possibilità di fare cultura che offre. Il legame diretto con le scuole permette di creare un ponte con i ragazzi, che possono scoprire come funziona lo strumento ma anche, assistendo al concerto, cogliere il valore artistico dell’organo e arricchirsi a livello culturale, gettando le basi per diventare gli spettatori di domani».